20 Marzo 2013 • 2 commenti

Gaia Nanni e Alessandro Riccio: che coppia!

EventiTeatro

Ho visto molti spettacoli di Alessandro Riccio, ma questo attore, regista, sceneggiatore e produttore teatrale non finisce mai di sorprendermi. Noto con piacere che il suo percorso personale e professionale è in continua crescita. Sono andata a vedere “La meccanica dell’amore” al Teatro Lumiere, in una piovosa domenica di marzo. Lo spettacolo si ispira a “Io e Caterina” di Alberto Sordi, ma è profondamente adattato alla realtà toscana (a cominciare dalla parlata).

caterinaMi ha colpito la bravura straordinaria di Gaia Nanni in questo ruolo, perfetta partner di Alessandro e giusta contrapposizione moderna alle fissazioni di Orlando, l’anziano personaggio interpretato da Alessandro. Brava nella difficile gestualità (fare la parte di un robot impone una padronanza del corpo non da poco) ma soprattutto brava nella modulazione della voce, che giocava con timbri e tonalità diverse, anche solo chiamando il nome del suo padrone.

Bellissima la scenografia, costruita personalmente da Alessandro, e le luci. Azzeccati gli intermezzi musicali. Durante una scena clou c’è un vecchio grammofono (vero e ancora funzionante, appartiene a Riccio) che suona Amapola, nota canzone di José Lacalle, ripresa da diversi film, fra i quali “C’era una volta in America” (sentite qua che bellezza), una canzone che Alessandro dedica a suo padre. La scena rappresenta un climax poetico che ha il difficile compito di dare una svolta alla storia. Eppure ancora si ride in una scena così toccante, grazie al talento di Gaia che traduce la canzone “papavero” dallo spagnolo.

Infine bravo Alessandro Riccio, che dimostra di essere “cresciuto” negli anni: capace di andar oltre alle macchiette dei personaggi medicei (che pur tutti noi adoravamo), oggi puo’ giocare con temi più adulti, bilanciando ironia e nostalgia.

A fine spettacolo ho chiesto ad Alessandro perché uno spettacolo del genere e lui mi ha risposto che gli piaceva l’idea di un contrasto fra una persona giovane e una anziana – il suo legame con le persone anziane è molto forte, a cominciare dai nonni – oltre che lo divertiva l’idea di una contrapposizione fra il nuovo (robot) e il vecchio (“non si butta via niente”), fra la tecnologia e l’antiquariato.

E’ bello vedere una sala gremita di persone di ogni età, persino bambini, ridere a crepapelle e spellarsi le mani da quanto gli è piaciuto lo spettacolo!

Unico “difetto” dello spettacolo: che dura troppo poco!

alessandro riccio e gaia nanni

Due parole di apprezzamento anche sul Teatro Lumiere, uno dei tanti “piccoli” teatri di periferia. Mi è piaciuta la cura con cui gestiscono questa realtà: il piccolo bar accanto al teatro, che la sera prima degli spettacoli organizza un aperitivo alle 19.30 (ma come mai i teatri più importanti non ci arrivano?), la programmazione intelligente, la gentilezza delle persone (forse volontarie?), sono elementi che fanno capire quanto sia grande lo sforzo di tener viva una realtà così modesta. I loro sforzi sono premiati: mi dicono sia spesso pieno, nonostante la visibilità del palco sia quel che sia.



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Alessio
Alessio
11 anni fa

Concordo su tutta la linea!
Fantastici Alessandro e Gaia e un plauso alle piccole (ma operose) realtà come il Lumiere! 😀