26 Gennaio 2013 • 8 commenti

La pizza di Franco Pepe, super-star a Firenze!

Mangiare fuoriPizza

Succede che un medico, con una grande passione per la cucina, e da sempre fautore della vera pizza napoletana (lui stesso è di origine campane), decida di invitare a Firenze uno dei pù grandi pizzaioli in Italia (il migliore?), per far provare le sue meravigliose pizze a chi non è mai sceso a Caiazzo. E succede che questo accetti, più per amicizia che per chissà quale guadagno (a conti fatti, forse una rimessa).

franco pepe mette il pomodoro

Succede che il suddetto medico chieda a un altro amico, proprietario/gestore di una pizzeria (Malafemmena ndr), uno spazio per creare e degustare queste pizze, perché forse i partecipanti saranno qualcuno in più.

pizzeria malafemmena

E succede poi che il medico decida di allargare quello che doveva essere un invito per pochi intimi, postandolo su Facebook di domenica sera. Succede infine che il lunedi mattina il ristorante chiami per dire che la lista d’attesa è arrivata a quota 40 persone.

franco pepe inforna la pizza

Grande sorpresa di tutti, per un’adesione così massiccia. Soprattutto tenuto conto che il medico non fa questo di mestiere. Ok lo ammetto non è improvvisato: scrive su guide e riviste di settore da anni, ha organizzato diversi eventi gastronomici, è un cultore della buona tavola. Ma a questi livelli fa seriamente concorrenza ai PR più affermati. Perché ha funzionato? Beh forse proprio per l’eccezionalità dell’evento, per il suo non essere commerciale, per la buona reputazione di Sabino (già si chiama così il medico) e per la giusta combinazione di fattori “X” (serata giusta, location giusta, niente partite della Fiorentina, ecc.).

Scherzi a parte, la vera calamita della serata era Franco Pepe. Nonostante quasi un centinaio di invitati – fra i quali oltre a tanti semplici appassionati di pizza, erano presenti anche giornalisti Tv, radio, stampa e critici gastronomici – Franco è rimasto molto a capo chino. Un personaggio modesto, semplice, umile. Capace di rilassarsi solo a fine serata.

Ma anche un perfezionista, capace di portarsi tutto dalla Campania: persino l’acqua! (ben 70 litri). Un “artigiano” della pizza, che ignora l’uso dell’impastatrice. Una persona che dopo aver smesso di lavorare la domenica sera alla sua pizzeria, è partito, arrivando a Firenze a ore impossibili e la mattina presto era al Malafammina appunto a impastare.

Ma veniamo alla “cronaca” della serata. Arrivo alle 20.40, 10 minuti in ritardo sull’ora prevista ed è già tutto pieno! Becco uno dei pochissimi posti liberi e mi siedo al tavolo con cui dividero’ le pizze durante la serata. Mi guardo intorno: sia la sala interna, che quella esterna riscaldata (si fa per dire) sono strapiene. Mi siedo in tempo per degustare delle ottime ricottine e bocconcini di Bufala. Entro pochi minuti arriva bello caldo uno squisito calzone con la scarola (a crudo), alici di Cetara, capperi e olive caiazzane. Divino. Forse rimane la cosa che mi ha sorpreso di più. Magari proprio perchè è arrivato per primo?

calzone con scarola

A seguire una gustosa pizza chiamata “Nero casertano” con pomodoro, fiordilatte, scamorza affumicata e salame di maiale nero casertano. Seguita dalla ottima pizza “Sole nel Piatto” con mozzarella di bufala campana, alici di Cetara, pomodorini del piennolo, olio e olive caiazzane e origano del Matese. Per non so quale errore (=botta di fortuna) ne riceviamo una in più al tavolo. E nonostante siamo abbastanza pieni, ne mangio volentieri una fetta extra. E’ favolosa! Morbida, saporita, ben cotta…

pizza

Infine arriva una pizza insolita: “Pinsa conciata del ‘500” (o Mastunicola), un velo di sugna di maiale nero casertano, basilico, pepe, origano del Matese, conciato romano presidio Slow Food e confettura di fichi bianchi del Cilento. Al nostro tavolo non ci ricordavamo dei fichi e per mezzora abbiamo discusso su cosa fosse quella marmellata chiara!!!

Oltre al talento di Franco è doveroso rendere omaggio a chi ha fornito le materie prime, fra cui Mimmo La Vecchia, con la Mozzarella di Bufala DOP del Caseificio Il Casolare. E mi sento di ringraziare anche lo staff di collaboratori e collaboratrici, che si è portato dietro (7!!) per aiutarlo.

Se volete andare a provare la pizza di Franco:
Pepe in grani
Vico S. Giovanni Battista, 3, 81013 Caiazzo
tel. 0823 862718
info@pepeingrani.it
E pensare che la sua Margherita costa solo 3.90 €!!!



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Sabino
11 anni fa

c’è da fare un pò di strada, per andare a Caiazzo
e comunque vale il viaggio
aver la fortuna di avercelo in casa, a lavorar duro, è un’esperienza importante
il benchmark della verace pizza napoletana a domicilio, non capita tutti i giorni
😉

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[…] si collega al sito direttamente, copio qui i link dei post nuovi: – Recensione della serata con Franco Pepe al Malafemmena – Serata in Bassilichi con Sergio Nava: Talenti in fuga – Aperitivo al […]

Irene
Irene
11 anni fa

Raccontando della mia serata al compagno (assente giustificato per l’esame da degustatore di birra), due sono stati i ricordi più belli: le pizze, ovviamente, e la persona. Per le prime le mie preferite sono state sicuramente il calzone di scarola (assolutamente d’accordo con Nelli) e il sole nel piatto (la semplicità, spesso, paga). Per quel che riguarda Franco Pepe mi ha piacevolmente stupito la semplicità con cui, se pur stanchissimo e molto molto indaffarato sia riuscito a regalare un sorriso, una parola e un saluto a chiunque si sia avvicinato al suo banco di lavoro. Bravi bravi bravi. A Sabino poi, i complimenti l’ho bell’e fatti 😉

Sabino
11 anni fa
Reply to  Irene

ma grazie !
e grazie, sopratutto a Franco Pepe

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[…] con la sua “scatola di legno” per impastare a mano e i prodotti del suo territorio, reduce dal successo di poche settimane fa a Firenze. Il forno elettrico non va bene per la sua pizza, ma mette subito le mani avanti e si da da […]

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[…] con la sua “scatola di legno” per impastare a mano e i prodotti del suo territorio, reduce dal successo di poche settimane fa a Firenze. Il forno elettrico non va bene per la sua pizza, ma mette subito le mani avanti e si da da […]

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