26 Gennaio 2013 • 5 commenti

Talenti in fuga: la serata di Fior di Risorse da Bassilichi

LavoroVivere bene

E’ stata una serata davvero interessante quella che Fiordirisorse ha organizzato giovedì 24 Gennaio presso Bassilichi, con Sergio Nava, giovane e brillante conduttore della trasmissione “Giovani Talenti” su Radio24 e autore del blog Fuga dei Talenti, che ci ha raccontato per circa un’oretta un po’ di storie e di numeri sull’argomento “Talenti in fuga“.

Ero molto indecisa se fare un post su questo blog o su quello di lavoro, ma dal momento che la serata si è svolta a Firenze ne parlo volentieri qui. E poi anche perché il “logo” della serata è stato fatto da Clet!

fuga dei talenti

Sapevo che molte persone di talento scappano dall’Italia per cercare fortuna lavorativa altrove, ma non avevo idea dei numeri. Sergio ha deciso di monitorarli basandosi sull’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e sull’ISTAT. Seppur leggermente discordanti, i trend che rivelano sono comuni. Oltre a ciò li ha integrati con appunti personali presi tramite segnalazioni, telefonate, mail di persone che lo contattano per raccontare le loro storie (alcune delle quali sono confluite in un libro).

Quante sono le persone che ogni anno lasciano l’Italia per lavoro?

Nel 2011 (ultimi dati disponibili) sono andati via dall’Italia 50.000 italiani, e ne sono rientrati 30.000.
Dove sono andati? la nazione che attira di più è la Germania, seguita da Svizzera, Regno Unito, USA e Spagna (nonostante da loro la crisi sia anche peggiore della nostra!) ma molti scelgono anche il Sud America.

Da quali Regioni scappano le persone? Tutti saremmo portati a pensare che decidono di emigrare soprattutto le persone del Sud Italia e invece da qualche anno il primato spetta alla Lombardia (circa 10.000 se ne vanno ogni anno), seguita da Lazio, Veneto, Sicilia. La Toscana si aggira sui 2285 “fuggitivi”. Sorprende anche il dato che riguarda il Nord Est: molti veneti di talento decidono di andarsene.

Se ne vanno tanti laureati. Se nel 2002 erano il 12%, dopo 10 anni sono ben il 27%. Il dato curioso è che il raddoppio c’è stato nel 2006-2007, ovvero prima della crisi. Della serie: sapevano che l’Italia sarebbe andata alla deriva. La cosa che emerge è che l‘Italia si ritrova con una generazione “giovane” che è più avanti del Paese! Una generazione che studia, anche con master post laurea, che viaggia, che sa l’inglese e usa il web. Ma il resto del Paese è indietro. Le aziende, gli imprenditori che facevano innovazione nel passato, creando il “miracolo italiano” sono rimasti indietro. E’ come se l’innovazione lavorativa si fosse presa una pausa di 20 anni! Il vero limite è che la dimensione delle aziende: sono troppo piccole. Se un tempo questo poteva funzionare, oggi le aziende devono crescere se vogliamo recuperare il terreno perduto.

saletta stampa fdr

Quanti anni hanno quelli che decidono di lasciare l’Italia? il 50% di chi espatria per motivi di lavoro ha 20-40 anni, un’età media di 33 anni. Sono interessanti anche le considerazioni su chi rientra. In genere sono o pensionati o comunque al termine del percorso lavorativo. Della serie: se ne vanno le forze lavoro migliori e ci tornano coloro che lavorativamente parlando non sono più produttivi. Esportiamo gente giovane e siamo un paese vecchio (in Europa siamo il secondo Paese più vecchio): ci sono 144 anziani ogni 100 bambini.

Fra l’altro La Repubblica aveva calcolato il costo di questi espatri, stimandolo intorno a 1 miliardo di € l’anno (dal momento che lo Stato investe sugli studenti con l’istruzione, ecc.). Se pensiamo che il valore dei brevetti dei nostri talenti all’estero è di circa 4 miliardi l’anno..

Perché i talenti vanno via dall’Italia?

Potremmo pensare per i soldi. Ma non è la prima motivazione. Secondo un’indagine qualitativa fatta dal Comune di Milano, i principali motivi sono questi:

1) Mancanza di meritocrazia e di trasparenza nel percorso di carriera
2) Mancano gli strumenti per poter condurre al meglio il proprio lavoro
3) Remunerazione bassa

Nell’indagine di cui sopra, alla domanda: “Torneresti in Italia?
Il 55% risponde di no, ma non lo esclude del tutto. Il 12% invece è più categorico e dice “No, mai.”

E ora veniamo alla cosa più divertente, o agghiacciante secondo i punti di vista, la ricerca/offerta del lavoro e i metodi per selezionare i candidati.

In Italia 2 persone su 3 si affidano a intermediari per trovare lavoro. Ma per intermediari non si intendono agenzie interinali o di lavoro, insomma persone qualificate… per intermediari si intende: parenti, amici, sindacati!!!

Sempre in Italia il 60% delle assunzioni avviene per conoscenza personale.
6 aziende su 10 assumono sulla base di un consiglio di una persona amica. Insomma manca completamente la cultura della posizione contendibile. Spesso le offerte di lavoro non vengono neppure rese note nei canali tradizionali (giornali, sito web, ecc.). Tanto che si stima che l’85% delle offerte di lavoro è sommersa. Non importano le competenze ma il fatto che ti ha presentato qualcuno.

La selezione del candidato

Apoteosi di questa follia è il colloquio di lavoro. La gran parte delle aziende non risponde ai CV ricevuti. Durante il colloquio la persona incaricata della selezione si rivela molto indifferente al candidato; le domande vertono più su argomenti personali (quanti anni hai? vuoi dei figli?) che non sulle competenze. E se la persona viene presa, la frase tipo è “Vabbè.. intanto entri e poi si vedrà”. Della serie: manca una progettualità di percorso di carriera!

Sergio ci ha poi fatto ascoltare qualche telefonata di persone che nonostante la giovane età sono riuscite a occupare un ruolo di responsabilità, all’estero. Molte di queste persone vorrebbero anche tornare in Italia, ma sono frenate dall’idea di perdere quello che hanno ottenuto.

Insomma una bella serata. Bravi i padroni di casa, ovvero Bassilichi Spa, che ha pure previsto un abbondante e goloso buffet della Beppa Fioraia. E complimenti a Fiordirisorse per creare sempre grandi momenti di riflessione concreti.



0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
5 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Forchettinagiramondo

Bel post…ma che tristezza che lascia: ancora una volta, delle considerazioni che lasciano poche speranze ad un futuro diverso e migliore. Viene voglia di fare la valigia davvero…

Fabio
11 anni fa

Grazie Elena per la condivisione dell’evento, ottimo articolo. Ho diversi amici che sono o stanno pensando di trasferirsi in Cina. Gli informatici invece preferiscono sempre gli UK o i paesi nordici come per esempio l’Irlanda dove tante aziende tecnologiche hanno le sedi europee grazie ad una politica fiscale di questo paese particolarmente aggressiva.

trackback

[…] Potete leggere un ottimo riassunto della serata nel blog “Io amo Firenze” di Elena Farinelli, che ha scritto un articolo documentatissimo e pieno di dati. Insomma, leggendolo vi sembrerà di esserci stati anche voi: CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO […]