10 Ottobre 2014 • 8 commenti

Weekend a Firenze, fra ricordi e nuove scoperte

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Oggi pubblico un post di una lettrice che non vive più a Firenze, Sibilla Rezzonico, ma che la ama ancora molto e quando può ci viene in visita. Non ci siamo mai conosciute e mi dispiace, per un paio di volte ci siamo andate vicine ma poi è sfumata l’occasione per colpa mia. Spero che prima o poi io riesca ad incontrarla. Leggete il suo post, perché oltre a trovare indicazioni utili per aperitivi e cene, ci sono osservazioni interessanti.

Cara Elena, per me tornare a Firenze vuol dire tornare “ a casa” e in poche ore fare, andare, salutare tutte quelle persone, quei posti, che per me, durante il mio soggiorno hanno rappresentato qualche cosa di importante. Questa volta avendo portato Couscous il mio bulldog francese non sono potuta andare nel mio solito B&B, e ne ho trovato uno altrettanto valido, anzi forse di più in quanto molto economico, pulito e gestito da una signora molto simpatica (http://www.bedfirenze.com) in via del Porcellana.

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Dopo una visita a Querciabella per acquistare il loro vino (essendo sommelier sono fan di Camartina e del loro bianco strepitoso Batàr), sono approdata a Firenze e subito sono dovuta andare al primo piano del mercato coperto. Avendo letto i tuoi post questa novità mi interessava troppo! Fantastico, tutti molto simpatici e disponibili, bella la divisa e cappellino uguale per tutti, veramente fatto e organizzato bene… erano le 16 e c’era poca gente … ancora non sapevo cosa mi aspettava negli orari di punta. Un’altra cosa che mi ha sorpreso positivamente è il fatto che si possano portare i cani purchè tenuti al guinzaglio (anche al mercato). E pensare che io lo avevo lasciato in albergo perché convinta del contrario.
La serata l’abbiamo trascorsa per un drink allo Spumantino (essendo amante delle bollicine non potevo saltare il nuovo locale di Verazzano consigliatomi da te la sera prima) ma sono stata un po’ delusa … una sola scelta di bollicine tra bianco e rosè (da un nome così mi aspettavo molto di più) che non ho nemmeno apprezzato tanto, anzi per nulla tanto da lasciarlo in solitudine nel bicchiere. Vado a trovare vecchi amici al Colle Bereto e il locale mi si presenta vuoto di venerdì verso le 19.30, una volta era pieno all’ora dell’aperitivo. Rimango a parlare per una bella oretta con i ragazzi ma il locale rimane così nonostante un buffet invitante… mi hanno detto essere una serata anomala. Vado a Mangiare da Ganino in Piazza dei Cimatori, ci andavo sempre quando abitavo a Firenze, e nonostante siamo in centro e chiaramente i turisti ci arrivano, è pieno di gente locale, si mangia molto bene e si spende il giusto. Tornerò.
Il mio sabato inizia con un giro al mercato. Gli odori, le urla dei commercianti, i cartelli invitanti e quel pezzo di vita vera mi piace troppo. Poi salgo al primo (apre solo alle 10) per approfittare della boulangerie e fare colazione. La gentilezza veramente è di casa lì….riacquistate le forze giro per ore e ore nella città, anche in posti che sembrano insignificanti, vie prive di monumenti storici, ma per me ogni via ha il suo valore… Noto tanti bar e negozi che hanno chiuso, e tanti, tantissimi nuovi che hanno aperto. Decido che in questo week end non faccio visite a musei (ho approfittato all’epoca di tutte le domeniche del fiorentino e questa volta manco da troppo tempo per dedicarmi a tutto). Avendo solo poche ore vado a trovare tutti i vecchi amici che avevo e i miei luoghi segreti. Nel primo pomeriggio la fame ricomincia a farsi sentire e proprio non ce la faccio, devo ritornare al mercato a provare la pasta, il pesce e forse anche la pizza. Questa formula mi piace davvero troppo. Rientro al mercato e lì la sorpresa… non c’era una marea di gente, ma di più… ordinare da mangiare risultava impossibile dalla fila che c’era…il bere quasi impossibile e trovare un posto a sedere una chimera. Ma non mi sono scoraggiata, ma vi assicuro che dopo un pranzo così, ero stravolta… mi sembrava di essere uscita da una battaglia. Non rilassata, non riesco comunque a fermarmi e decido di farmi tutto l’Arno dalla parte di San Frediano, Santo Spirito, Palazzo Pitti, una maratona insomma. Anche qui in un paio d’anni molte cose sono cambiate. Mi fermo da Santino per una merenda DOC, anche loro negli anni sono diventati degli amici. Da loro però il tempo sembra non passare mai. Dopo essere tornata a riposare quel giusto, esco per fare la serata. Con mio stupore noto che i locali dell’aperitivo il sabato sera sono nuovamente vuoti: Moyo, Oibò, Golden View…ma che succede?!’ Chiedo ai barman che conosco e mi dicono che con tutti i ristoranti e bar che hanno aperto nella zona la concorrenza è terribile e il coprifuoco alle 22 per quanto riguarda la musica non li aiuta. Ognuno con i propri perché, ma a quanto pare la politica vigente non li sta aiutando nel loro settore. E io vi assicuro che un tempo (nel 2009) in questi locali non si riusciva ad entrare…. Ora i barman davanti al bancone aspettando i clienti. Ci facciamo una cenetta deliziosa alla Buchetta in Via de Benci che sperimento per la prima volta (sempre grazie a una recensione del tuo blog) e ci trovo persone giovani, estremamente gentili e grande qualità a prezzi onesti…

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La domenica l’ho dedicata a Piazzale Michelangelo e a tutte le bellezze che dall’alto regalano una Firenze non meno interessante. Mamma mia che città… mi manca! La sera prima di dirigermi in un ristorante che aspettavo da tempo, mi faccio raccontare un po’ di vita dal gestore del Golden View che oltre ad essere estremamente gentile fa dei cocktail ideati da lui con delle provette (in realtà sono piccoli shot).

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Me ne omaggia anche uno a scelta. Poi mi concedo un ultimo giretto nelle vie dietro la casa di una volta. Mi ricordavo che la domenica l’aperitivo a Firenze andava alla grande… con tristezza noto la stessa situazione delle sere precedenti…uffi, questa non ci voleva nella mia Firenze. Arrivando al ristorante cado però in un bar strapieno come ai tempi, con la coda fino nei marciapiedi. Non ci sono stata e quindi non faccio pubblicità, ma posso dirvi che sono stata al Bistrò del Mare per cena e quindi così vi ho detto anche qual’era il bar in questione. Il ristorante veramente bello, in un palazzo stupendo e anche la cena, presentata come si fa nei posti forse più blasonati ma questo ha prezzi onesti. In tutto il week end ho notato una maggiore attenzione dei ristoratori e venditori verso il cliente…Che dire, grazie Elena, anche questo era un posto che dalle tue recensioni ho voluto provare, e ho fatto bene! Se poi si comanda la cena online, ti fanno il 20% sulla spesa finale… che dire. Forse però questo mi fa capire che la crisi a Firenze c’è e si fa sentire… E una politica, che io non mi sento di giudicare, non aiuta. Beh io a Firenze ci tornerò sempre, ma per favore, non fatemi tornare solo per i ricordi!



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giulia
giulia
9 anni fa

Bel post!raccontato col cuore…chissà, forse è finita l’ora dell’aperitivo a buffet stra-abbondante (e non sempre buono) e la gente preferisce prenderlo in posti più piccoli e ricercati, fiaschetterie, wine bar, accompagnando un buon vino con pochi stuzzichini..

Sibilla
Sibilla
9 anni fa
Reply to  giulia

Ciao! Si é vero é stato scritto col cuore…. Ma sai… Io nn cerco l’apericena… Perché andare a cena e mangiare bene e quello che desidero lo preferisco ….ma un momento x un drink e fare due chiacchere … Ma vedere i posti vuoti é veramente desolante….

giulia
giulia
9 anni fa
Reply to  Sibilla

Si, infatti, è solo che stavo trovando qualche spiegazione al perché di tutti questi locali deserti…e pensavo potesse essere anche una riscoperta del cibo di qualità…:)chissà

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

A parte che non tutti i buffet abbondanti sono di basso livello ( basta scegliere quelli giusti), non mi pare che manchino i winebar frequentati da molte persone che si atteggiano molto e del vino che bevono ne capiscono poco.
Salute. 😀

cri
cri
9 anni fa

le scelte del marketing mix: prezzo, prodotto, persone sono personalissime di chi dirige i locali e la politica è solo un fattore ambientale esterno. prima di lamentarsi delle politiche bisognerebbe partire dalle decisioni imprenditoriali di firenze che sono molto discutibili per un non fiorentino.
la mancanza di attenzione alle materie prime, al prodotto finale che si serve ai tavoli, la scarsa attenzione alle regole igieniche fanno diventare i capelli bianchi a chi viene da una città non turistica dove le regole sono diverse e con effetti decisamente migliori.
sentire dire dai ristoratori poi che i clienti non si accorgono dell’olio cattivo usato nelle cucine, mi fa pensare che a firenze si vive in una bolla fuori dal tempo. io me ne accorgo benissimo dell’olio cattivo usato a firenze. per questo non mi piace mangiar fuori.
il ristoratore che si giustifica con il “tanto il cliente non capisce” è una presunzione insopportabile.

cri
cri
9 anni fa

intendo dire che, se anche il comune di firenze permettesse ai locali di far musica e vendere alcool fino alle 6 del mattino disturbando tutti gli abitanti del quartiere ma il buffet è fatto di paste fredde lucidate con olio di colza e dolci lucidati con sciroppi di dubbia qualità e il vino è proveniente dalla cina, io non sarei cliente lo stesso. il problema non è la politica ma le condizioni igieniche da terzo mondo, la qualità delle materie prima, la cura dei locali e dei bagni e l’attenzione al cliente, non ultimo l’estetica dei piatti serviti e con tutta questa premessa i sapori non sono buoni di sicuro.

Sibilla
Sibilla
9 anni fa

Forse siamo usciti dall’argomento… A me la qualità dei buffet non interessa, tanto poi vado a cena… E non l’ho nemmeno messa in questione…Magari stuzzico due cose ma tutto qui… Il problema é un’altro….e non penso che la gente non vada a fare l’aperitivo per le condizioni igieniche del bar….

cri
cri
9 anni fa
Reply to  Sibilla

si va fuori argomento dando colpa al comune e agli orari imposti per il quieto vivere di un quartiere. io non vado agli aperitivi perché trovo molta sporcizia in giro. trovarmi un drink col ghiaccio conservato male o con le cannucce sporche mi fa senso. evito.