25 Ottobre 2022 • Nessun commento
20 anni di Golden View e non sentirli
RistorantiNel 2022 il Ristorante Golden View festeggia i 20 anni di apertura. Restare aperti così a lungo in una città come Firenze, dove i ristoranti aprono e chiudono continuamente, non è cosa da poco. Soprattutto quando hai 300 posti a sedere e i costi che lievitano ogni giorno (non parliamo di bollette).
La prima volta che ne ho scritto sul blog era il 2008, quando provai l’aperitivo in quello che allora si chiamava O’Cafe (ne parlai sul vecchio blog). Di anni ne sono passati eda allora gli spazi, gli arredi, i dipendenti, alcuni nomi sono cambiati. Quel che è rimasto però è la proprietà, tutta di una stessa famiglia. Il titolare del Golden View è il quarantenne Tommaso Grasso, che lavora con il padre Francesco nell’azienda di famiglia di distribuzione di prodotti alimentari, che 20 anni fa, giovanissimo, volle aprire questo ristorante.

Una super vista
Il tutto in una location fra le più incredibili che ci siano a Firenze. Forse potrei dire che è il ristorante con la vista migliore. Dalle finestre potresti pensare di toccare il Ponte Vecchio con un dito.
A proposito ma vi ricordate cosa c’era prima? prima qui c’era un fast food, il Kenny, molto prima che arrivassero i vari McDonald e BurgerKing. Credo di esserci stata forse una volta o due.
Oggi il Golden View si articola su una superficie di 550mq, divisa in varie sale che si affacciano sull’Arno – che fa splendere di luce dorata l’interno, da qui il nome Golden – e quindi la vista spazia tra Ponte Vecchio, il Corridoio Vasariano e gli Uffizi.

Qualità e trasparenza

Entrando, si passa dal lungo bancone di ulivo e marmo di Carrara che porta all’area dei salumi, tagliati a mano. Qui abbiamo le eccellenze di ogni categoria: Prosciutto Bio di Parma 24 mesi, Pancetta tesa di Brado del casentino, Salame dell’antica macelleria Frittelli, Pata Negra 36 mesi.

Anche i formaggi non sono da meno, con prodotti che arrivano anche da Francia, Beglio, Inghilterra e Olanda. Novità degli ultimi tempi: il laboratorio di arte bianca che produce pane e dolci per il ristorante.
Il Golden View è famoso anche per il pesce, basta dare un’occhiata alla vetrina di via de’ Bardi. Gli amanti del crudo possono sbizzarrirsi fra Grand Plateau Royal o Imperial fra ostriche, astice, gamberi rossi etc.
In cucina
In cucina dal 2018 abbiamo Paolo Secci, di origine sarda, molto sensibile alla sostenibilità e alla poca lavorazione dei prodotti per dare importanza agli ingredienti, da lui selezionati con cura. Con il rinnovo del locale, a cura dell’architetto Nicola Maggiaioli, la cucina è stata messa completamente a vista per mostrare in modo trasparente quel che vi accade.
Ho partecipato a un pranzo stampa per conoscere il nuovo menù e alcune novità.
Molto buona la zuppetta di moscardini su letto di polenta. Da riprendere.

Favoloso il risotto con vari tipi di funghi e fonduta di parmigiano e nepitella. Piatto appena inserito nel menu autunnale e chi mi sento di consigliare.

Coreografico e divertente il pesce spada rosa del Tirreno scottato, su rape rosse all’agro e spuma di patate.

La cantina
Una delle parti più divertenti è quella relativa ai vini. La cantina del Golden View è davvero importante, pare sia la seconda cantina in città dopo Pinchiorri – fra l’altro se vi capita andate a visitarla, è bellissima, in via de’ Bardi – e consente di spaziare da vini importanti a produttori meno famosi, talora piccole chicche.
Nel nostro pranzo stampa ho avuto la fortuna di assaggiare diversi bianchi raccontati magistralmente da Paolo Miano, definito enologo narratore (addirittura allievo di Baricco!) che di ogni bottiglia ha saputo comunicarci l’essenza in modo emozionante.
In particolare ho apprezzato:
- Paolo e Lorenzo Marchionni Bianco Toscana 2021
- Fosso di CorsanoLeTerenzuola Fosso di Corsano Vermentino Colli di Luni 2021
e un incredibile
- I Clivi, Clivi Brazan Bianco, Colli orientali friulani 2000 (un vino di 22 anni!)

Sul sito trovate tutto il menù, le foto, i prezzi e le info utili: https://goldenview.it/