23 Giugno 2015 • Nessun commento
Alla scoperta della Vigna dell’Impero da Pinchiorri
Vino e degustazioniNon tutti i giorni capita di ricevere un invito da un’azienda vinicola, per la presentazione di un suo vino, presso l’Enoteca Pinchiorri e quindi è dura rifiutare, anche se a casa hai un bambino di un mese e mezzo! Quindi grazie alla mamma (e a un comodo tiralatte) sono riuscita a fare un salto a questa degustazione (sono una mamma sciagurata?).
L’azienda vinicola in questione è la Tenuta Sette Ponti che voleva presentare la sua nuova etichetta Vigna dell’Impero 1935, un sangiovese in purezza ricavato da una vigna storica, piantata appunto nel 1935 nientemeno che da S.A.R. (= Sua Altezza Reale!) Duca Amedeo d’Aosta, per celebrare la vittoria dell’Abissinia (sic).
Questo vino è stato presentato per la prima volta a New York presso il ristorante “Del Posto” di Joe Bastianich, e questa è la sua presentazione ufficiale italiana.
La Tenuta Setteponti, si trova in Valdarno, nell’omonima zona fra Firenze e Arezzo, dove appunto c’erano 7 ponti sull’Arno, uno dei quali – il ponte di Buriano – compare addirittura in due quadri di Leonardo da Vinci: la Gioconda e la Madonna dei Fusi.
L’azienda è famosa soprattutto per l’Oreno, un vino capace di classificarsi al 5° posto nella Top Hundred di Wine Spectator. Oltre a questo vengono prodotti il Crognolo, il Chianti docg Vigna di Pallino, il bianco Anni e il passito Grisoglia. Inoltre vengono allevati suini di cinta senese e le chianine.
Il pranzo prevedeva diversi assaggi, abbinati ai vari vini. Era presente sia Antonio Moretti Cuseri, il proprietario, che Luca Gardini, sommelier pluripremiato che non ha bisogno di presentazioni e che ci ha fatto davvero divertire con le sue presentazioni dei vini (ricordo solo la frase sulla persistenza che al pari dei rotoloni Regina… non finisce mai!!!).
Appena visto il menù mi è venuto da ridere, perché in genere non mangio mai né agnello, né piccione, né coniglio. Ma ho deciso di fare un’eccezione visto che mi trovavo da Pinchiorri. Ecco i piatti con i vari vini.
L’antipasto era composto da noci di capesante, crema di ceci, lardoni e salvia fritta. Un piatto ottimo – gustosissimi i lardoni! – abbinato al bianco Feudo Maccari, che proviene da un’altra proprietà in Sicilia.
Il primo primo era composto da agnolotti di polenta con ragù di coniglio e olive nere, perfettamente accoppiato con la Vigna dell’Impero 1935.
Il secondo primo erano dei mezzi paccheri di Gragnano (cotti alla perfezione) con stracotto di spalla d’agnello e funghi. Da fare il bis! In abbinamento c’era l‘Oreno 2012.
Il secondo era un “panino” di piccione arrosto con fagioli freschi e marmellata di prugne. Nonostante il mio poco amore per il piccione, posso dire che era buono. E abbinato con l’eccezionale Oreno 2013.
Infine, come dolce, una creazione “scomposta” di albicocca, amaretto e latte di mandorla. Molto delicato. Gli faceva compagnia un favoloso passito: il Grisaglia 2012.
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