31 Gennaio 2013 • 4 commenti

Aroma: dal pesce alla carne Wagyu

Mangiare fuoriRistoranti

Qualche sera fa ho fatto una cena di colleghi in un ristorante nuovo, Aroma, o meglio, un ristorante che ha rinnovato gestione (e nome), per l’ennesima volta. Già è difficile aprire un nuovo ristorante a Firenze, se poi lo si fa in un locale che ha cambiato proprietà e cucina più spesso di quanto io mi cambi il taglio di capelli.. ecco che diventa una scelta difficile.

chef aroma

Che pare però non scoraggiare il giovane chef Marco Romei, che vanta un curriculum importante; a cominciare dalla gavetta accanto a Giovanna Iorio alle Murate, per poi proseguire al Don Chisciotte e al Portofino, fino alla Versilia (qui trovate la sua storia).

E in effetti il pesce è la sua specialità. Non fai a tempo a sederti che ti portano un calice di spumante con crocchette di baccalà e chips di patate, seguite da un crostino sfizioso.

crostino di pesce

Ma lo chef ha deciso di inserire in menù una cosa insolita: la carne WAGYU alla maniera KOBE; è una carne italiana, ma viene lavorata secondo le usanze giapponesi (la moglie è del Sol Levante). In pratica a Kobe allevano questo manzo in maniera particolare, con massaggi e musica classica, gli danno da bere birra e sakè, e ottengono una carne molto tenera e saporita (e ovviamente costosa). In Italia ci sono alcune piccole differenze ma l’effetto sulla carne è lo stesso: morbida, gustosa e un po’ “grassa” (con il massaggio la parte grassa si sposta all’interno del muscolo, anzichè nella parte esterna).

Per chi non vuole farsi impressionare dalle mode giapponesi, oltre a questa c’è anche la nostra classica bistecca alla Fiorentina.

Ma torniamo al pesce, che domina il menù. Noi abbiamo iniziato con il plateau, il piatto di pesce crudo con ostriche, tartufi di mare, gamberi, ecc. L’ho assaggiato perché al tavolo avevano ordinato un antipasto misto, ma non lo amo (e dire che amo il sushi!).

plateau
Invece quello che ho amato è stata la tartare di tonno condita con una salsa di loro invenzione (che unisce la soia e l’olio, più una puntina di wasabi e altre cose.. pare che sia nata da un pranzo familiare dello chef con la moglie). Deliziosa!
A seguire degli assaggini di antipasti: molto buona la sogliola in crosta di pistacchi su ricotta e ottimo il calamaro farcito con verdure appoggiato su una crema di ceci.

calamaro ripieno

Poi ci hanno portato una carbonara di mare, non male. E visto che al tavolo c’era anche chi non mangiava pesce, ho assaggiato la famosa carne Wagyu, in comparazione alla bistecca. Le vedete qui tutte e due.  Quale preferisco? Che dire… è difficile, forse sono troppo tradizionalista? Però era buona anche l’altra. Diciamo che era diversa.filetto di carne e wagyu Per chiudere in bellezza come dolce un tortino millefoglie caldo con pere caramellate (da dividere) talmente buono che tornerei anche solo per quello! Non so se è merito di Giovanna che gli ha insegnato il segreto per questa sfoglia così croccante… ma è favoloso.
A fine cena ci hanno offerto un sorso di Whisky Lagavulin 12 anni (molto torbato, buonissimo, lasciava un buon gusto pulito in bocca).

tortino Una nota sulla sommelier in sala. Una donna di grande personalità e forse un po’ fuori dagli schemi per il suo ruolo (ha persino il piercing sulla lingua!) ma decisamente conosce la sua materia. Non solo i vini, ma soprattutto le cantine e i produttori. Quando le ho chiesto come hanno scelto la carta dei vini – che lei vorrebbe molto più ampia, ma si sa i costi ci sono – mi ha raccontato che spesso scelgono un produttore rispetto a un altro, dopo esser stati a trovarlo, dopo aver visto come lavora e come imposta il suo lavoro.

sanct valentine

Senza far nomi, hanno scartato tizio o caio, dopo aver constatato che l’azienda è troppo orientata al business.. Insomma se amate il vino, troverete qualcuno con cui ragionarne. Io ho gradito sia il Sanct Valentin che il Rosso di Montalcino.

rosso montalcino

A questo punto tanto me lo chiedete sempre, i prezzi come sono? Li vedete in una foto qui sotto o anche sul sito: diciamo pure medio alti. Si spendono 60 – 70 € (ovviamente dipende da quello che uno mangia e beve).

Aroma
Via Ghibellina 67/r
tel. 055 2260038
Firenze

Si può prenotare via Facebook!!! http://www.facebook.com/AromaRistoranteFirenze



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Alex
Alex
11 anni fa

Beh, Sanct Valentin è una garanzia!
Storco il naso davanti alla “carbonara di mare” ma forse solo perché sono un po’ tradizionalista; per me la carbonara è quella classica, padronissimi di realizzarla con il pesce ma per favore non chiamatela carbonara …

—Alex

Sensale DiVino
Sensale DiVino
11 anni fa

Trovo il ristorante Aroma una bella realtà, tra tradizione e innovazione, in un ambiente piacevole e pulito nei toni.
Quell’unica nota sui vini non mi trova del tutto d’accordo in quanto: St Michel è sicuramente una garanzia, ma soprattutto “che l’azienda è troppo orientata al business”, una cantina da più di 2milioni di bottiglie con i canali della GDO completamente coperti, non mi sembra in grande linea con la descrizione (tra l’altro cantina sociale da 350 soci), i vini sono sicuramente buoni ma non certo di ricerca.non c’è niente di personale nel commento, ci sono sempre stato bene all’aroma, ma diciamo che certe cose dette se ne può fare a meno.
brava e continua così che le recensioni aiutano tanto