27 Gennaio 2015 • 30 commenti

Cena al Santo Graal: Simone un vero artista!

Ristoranti

Ieri sera sono tornata a cena al Santo Graal dove mancavo da un po’. Già quando c’ero stata, circa un anno fa, avevo notato una certa sperimentazione da parte di Simone Cipriani, giovane chef promettente, che sono sicura farà sempre più parlare di sè, ma ieri sera mi ha proprio sorpreso. Era una cena di lavoro con un cliente di Milano, abituato a ristoranti di un certo livello e mi ha chiesto di portarlo in un bel posto, per di più di lunedì sera (drammatico trovare ristoranti aperti!). Per fortuna ho avuto questa idea che mi ha risolto la serata. Aggiornamento: Simone Cipriani non lavora più al Santo Graal.

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Rispetto all’altra volta, al Santo Graal hanno cambiato un po’ le cose. Per dirla con le parole del simpatico e sempre chiaccherone – ma lo dico con affetto – responsabile di sala Federico, “prima Simone non poteva osare, ora finalmente ha cominciato a esprimere la sua creatività, e il meglio deve venire…”.

L’ambiente è quello bello che ho già raccontato un anno fa, con luci, musica e tavoli fatti apposta per rilassarsi; appena riesco posto qualche foto fatta con l’iPhone. Ma intanto ci tenevo a darvi un feedback sulle mie sensazioni della cena di ieri.

Schermata 01-2457051 alle 09.48.58

C’è la possibilità di ordinare dal menù alla carta oppure uno dei menù degustazione. Io ho preso il menù più “tradizionale” (si fa per dire) con 6 assaggi a 45 €, mentre il mio commensale quello “contemporaneo” con 8 portate a 60 €. Al di là dei nomi molto evocativi, quando sono arrivati i piatti, superbamente raccontati da Federico, ecco che ne abbiamo capito il senso. Il menù contemporaneo era un omaggio a diversi artisti moderni. Abbiamo cominciato con un “Concetto Spaziale”, un omaggio alla famosa tela con i 3 tagli di Lucio Fontana, che viene qui rappresentata da un piatto, dove la tartare è nascosta dietro a una “tela” di barbabietola da incidere con un trincetto, per poterla assaggiare! Poi è stato il turno della banana di Andy Warhol ripiena di una sorta di mousse di pollo e servita in modo simpatico. E ancora piatti scomposti, ricomposti, impacchettati, con packaging e nomi divertenti, dove oltre al gusto si stimola la vista. Scatole da aprire, sneakers da scartare, magiche tisane che cambiano colore… in un gioco continuo.

santo graalNon sono riuscita a trascrivere nessuna delle elaborate cotture o sintesi o estrazioni con cui venivano realizzati i piatti. Ho sentito parlare di tecniche complesse, di ingredienti insoliti, e di proposte di abbinamenti inaspettati, ma sempre sensati, come l’uovo alla carbonara dove il pecorino si nasconde… (e vi viene detto il perché).

Insomma in questo post non voglio essere didascalica, non farò la lunga telecronaca di tutti i piatti che hanno sfilato davanti a noi. Ci tengo più a raccontare l’emozione di una cena. Il Santo Graal non è un ristorante “normale”, ma un luogo per chi ama le sperimentazioni ed essere sorpreso. Ovviamente ciò non va a discapito della qualità, al contrario… Ma se vi aspettate una ribollita o una pappa al pomodoro potreste rimanere perplessi! Io mi sono molto divertita.

santo graal ristorante

Alla fine è venuto al tavolo lo chef, idolo delle food blogger (è un ragazzo piuttosto belloccio), che è anche molto umile, il che non guasta mai e non è così frequente in questo settore. Ha un simpatico accento livornese e tanta voglia di fare. Ci ha raccontato che ha vinto la possibilità di fare un’esibizione all’Expo, gli auguro di avere successo.

Interessanti anche gli abbinamenti con i vini, tutti diversi a ogni portata (lo abbiamo chiesto noi, ma nell’altra sala c’era un tavolo da 10 che faceva proprio un menù degustazione con i vini diversi per ogni piatto).

Non so quanto mercato possa avere a Firenze questo ristorante, forse non tutti sono disposti a spendere per “divertirsi”. Io lo consiglierò perché è stata davvero una piacevole sopresa.

Vai alla lista dei ristoranti –>



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aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Finalmente un posto per Pat. 😀

pat
pat
9 anni fa

no, aledaprato. ho un senso estetico e un gusto diverso. chissà cosa ha detto l’ospite milanese! tanto lui era a firenze solo per poche ore. poi torna a milano nei suoi ristoranti. di buono c’è che ho imparato a cucinare a casa e risparmio un sacco di soldi.

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Ricordo anni fa alcuni bar di Milano centro in cui ai clienti veniva proposta la buonissima (:D) brioche confezionata della Motta oltre a qualche altro anonimo cornetto, insomma roba da leccarsi i baffi.
Il mondo è bello perchè vario diceva qualcuno…anche nelle opinioni.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  aledaprato

pensa che io non ho mai visto una brioche confezionata della motta e sono stata a milano 19 anni. pensa un po’. quanti anni fa accadeva tutto ciò? o andavamo in bar diversi? comunque parli di anni fa. oggi milano è tutta nuova. con expo nulla è più come prima. e sottolineo che io non sono milanese, non sono fiorentina. sono per il bello e per il buono indipendentemente da dove provenga. purché bello e buono. non sono legata a un campanile. valuto in modo oggettivo.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  aledaprato

dicevo solo che il tuo commento su di me è errato. le foto pubblicate da elena non mi fanno venire voglia di provare questo ristorante. cosa ti fa pensare che sia un posto per me? ho gusti diversi rispetto a quanto tu pensi di aver capito di me.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  aledaprato

per restare nel tuo tema, pensa che in 5 anni a firenze non ho mai trovato un bar con un “pezzo dolce” che non fosse o appiccicoso, o stracolmo di marmellata e crema o con un cm di zucchero a velo o cacao sopra. insomma, da quando vivo a firenze mi sono abituata a far colazione a casa dopo anni di brioche e cappuccino. vivere a firenze fa bene al risparmio e alla salute.

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Saranno stati una decina di anni fa, io non ho mai vissuto a Milano ma in quel periodo mi capitò di andarci alcune volte e rimasi molto stupito da quel che passava il convento dei bar: forse da allora si devono essere un pò civilizzati 😀 ,oppure abbiamo frequentato bar diversi allo stesso modo di come forse tu frequenti bar e risoranti diversi da quelli di tante persone di altre regioni che ho conosciuto e dai quali ho sempre sentito lodi per la cucina fiorentina e toscana in generale: vedessi i veneti, con cui sono spesso in contatto per lavoro, come sono felici di venire qui da noi per poter andare la sera a cena nelle nostre trattorie.
Vedi Pat, nei post passati ti ho anche dato in parte ragione per l’eccessivo indirizzo turistico di molti locali fiorentini (certo a Milano di turisti ne vedono un pò di meno) e per l’utilizzo sistematico nelle pasticcerie di alcuni ingredienti come lo zucchero a velo che anche io non sopporto, ma tu finisci comunque per essere esageratamente critica e finisci per perdere di credibilità anche in altre giuste considerazioni che hai fatto.
Ciao.

pat
pat
9 anni fa

io non ero intervenuta in questo post. sono stata chiamata in causa e non posso far altro che rispondere a giudizi sbagliati. il solo fatto che tu dica che questo è un posto adatto a me. ma perché? mica ci conosciamo. e infatti hai espresso un giudizio su di me sbagliato. poi pensa di milano quel che vuoi. ti sembrano incivili i milanesi? bene. non sarò io a difendere milano e i milanesi. è un tuo personalissimo parere.

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Pat, ma un pò di ironia no….proprio niente ?

pat
pat
9 anni fa

ma sì! ma di’ che è un posto per me almeno su una fotografia del Sesto on Arno non su due verdurine alla griglia bruciacchiate su un fondo marroncino che nemmeno se mi paghi tu lo assaggio.

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

😀 😀 😀 😀 😀

pat
pat
9 anni fa
Reply to  Elenafarinelli

non al 100% ma come bar (non per colazione ma per pranzi veloci e caffè) il giacosa/cavalli. come ristoranti sempre non al 100% ma a cui mi sono adattata e dove ho i miei piatti fissi l’osteria del caffè italiano, l’harry’s bar, buca lapi, i frescobaldi e il sesto on arno. a firenze non ho ancora trovato una pizzeria, un bar per le colazioni, un posto dove mangiare panini (fatti coi panini non con le schiacciate), un vero brunch, posti dove pranzare nelle giornate lavorative senza tortellini di carne con ragù di carne, pappardelle e schiacciate, cose da pranzo di lavoro che dopo non muori per indigestione.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  pat

ah dimenticavo il bar incontro del savoy per il club sandwich e poco altro.

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Visto che commentate tutti su feisbuc, Pat contribuisce sul blog a farmi sentire di meno particella di sodio nell’acqua Lete. 😀

pat
pat
9 anni fa
Reply to  aledaprato

io i commenti su facebook non li vedo. buon divertimento! stanno sparlando?

aledaprato
aledaprato
9 anni fa

Ciao Nelli,
ricordo che alcuni anni fa gli articoli del blog erano molto piu’ commentati, per cui pensavo foste tutti a far commenti su feisbuc.
Meno male che c’e’ Pat…. 😀

Silvy
Silvy
9 anni fa

ma ‘sta Pat non se ne può tornare a casa sua invece che ammorbarci?!

aledaprato
aledaprato
9 anni fa
Reply to  Silvy

Ma no dai, io la trovo simpaticamente un po’ eccessiva.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  Silvy

se mi regali una casa e un lavoro nel mio paese io me ne vado subito, tranquilla.

pat
pat
9 anni fa

a casa mia ho sole, mare, bel tempo tutto l’anno, cucina a base di pesce, niente fagioli bianchi e pane ammollato. se vuoi invito anche te a casa mia. dalle mie parti gli ospiti sono trattati coi guanti bianchi non maltrattati.

alberto
alberto
9 anni fa

..acidina…..gli è acidina la PAT però in effetti perchè non giustificarla considerando tutto quel ben di Dio che ha lasciato a casa sua rispetto a tutte le cose negative che è stata costretta a subire (ma da chi??? chi è quel criminale??) venendo a vivere a Firenze dove notoriamente maltrattiamo gli ospiti e li torturiamo costringendoli a ingurgitare tonnellate di ribollita tutti i giorni (è cosa nota come una delle cause più importanti dell’inquinamento di Firenze)! questo mi fà riflettere che forse dovrei trovare un ottimo avvocato per proteggermi da tutte le accuse di avvelenamento che sono sicuro mi pioveranno addosso da tutti gli ospiti a cui ho fatto mangiare la mia ribollita qualche giorno fà!!
PS Secondo me ci vorrebbe 1 mese di terapia alla PAT con visione giornaliera di AMICI MIEI! o guarisce o ci rade al suolo con gli F-16!!

pat
pat
9 anni fa

beh se dovessi definire i fiorentini, ospitali non è il primo aggettivo che mi viene in mente. se poi lei leggesse anche solo questo blog l’insofferenza verso i turisti che riempiono il centro storico della città è evidente. le critiche al sindaco nardella, che è di origini campane, mostra l’antimeridionalismo di firenze. proprio aperti e ospitali non li trovo i fiorentini. avrete altre qualità ma non certo queste. basta leggere. anche se abitassi a canicattì e non a firenze penserei le stesse cose solo leggendo questo blog.

alberto
alberto
9 anni fa
Reply to  pat

Spett PAT, FORSE NON TI RENDI CONTO MA DOPO AVERCI DATO DEGLI INOSPITALI (E CI PUò STARE… COME MIGLIAIA DI ALTRE CITTA’ NEL MONDO PER0′), presuntuosi (e anche qui forse ci può stare), mangiafagioli (e anche qui ci può stare…però che sapienza e semplicità contadina in antiche ricette come la ribollita e la pappa al pomodoro e così ecologiche!) ci dai anche del razzista e anti-meridionale e la cosa almeno per me è anche troppo…e Nardella che centra con la cena al Santo Graal???? la tua acidità e il tuo risentimento sono un grosso problema…..ma tuo….non ho idea da dove vieni e dove sia questo posto meraviglioso da cui stranamente sei andata via……ma non è che sono loro che non ti rivogliono indietro?????
PS Li capisco anche!!

Marco
Marco
9 anni fa

Intervengo per la prima volta e mi complimento con Elena per tutti i suoi post.
Vorrei fare una domanda però a Pat: che senso ha commentare un post nel quale si parla delle sensazioni provate mangiando in un ristorante e nel quale si prova a dare uno spunto ai lettori, scrivendo “le foto pubblicate non mi fanno venir voglia di provare il ristorante”?, aggiungendo poi una serie di considerazioni negative sui fiorentini e sulla ristorazione, e non solo, fiorentina?
Io, che sono molto critico verso tanti ristoranti, mi limito a non andare a mangiare in questi e a premiare e valorizzare quelli che mi piacciono e a cercare in rete spunti interessanti come quelli offerti da Elena.
Il desiderio di commentare negativamente qualunque cosa non lo comprendo, sarà che ho visto comparire questa sigla ovunque e mi suona un po’ strano, ma il commento non è obbligatorio, pur essendo libero.
Se andrò a mangiare in questo ristorante prometto un commento frutto dell’esperienza diretta, magari sperando di essere utile a qualcuno.
Scusami Elena per la lunghezza del mio scritto e per la sostanziale inutilità, ma trovo alcune abitudini sul web molto fastidiose.

pat
pat
9 anni fa
Reply to  Marco

vedo che è difficile per alcuni seguire un filo logico. il primo commento qui è di aledaprato che commenta dicendo “finalmente un posto per pat”. ho risposto dicendo solo che la lettrice del blog ha sbagliato a giudicarmi. non sono stata la prima a commentare. non mi interessa parlare di posti che non conosco. mi infastidisce essere giudicata da chi non mi conosce. ho risposto ad una battuta infelice che giudicava me. giudizio sbagliato e immotivato. troppo difficile leggere e capire i testi? detto questo, mi sono già scocciata di rispondere a commenti di questo tenore. saluti

Marco
Marco
9 anni fa
Reply to  pat

Ma lei rilegge mai ciò che scrive? Si rende conto dell’inutile aggressività che esprime? Fa così anche quando si confronta dal vivo con chi esprime un parere diverso dal suo?
Non scriverò altro, perché questo genere di commenti non interessa a nessuno e mi scuso con Elena.