29 Ottobre 2014 • Nessun commento
A cena al Teatro del Sale con Ruffino
RistorantiCirca una decina di giorni fa sono stata invitata a una cena organizzata da Ruffino, al Teatro del Sale. L’occasione era la presentazione di un nuovo “packaging” per il fiasco Ruffino, ad opera nientemeno che di Clet, l’estroso artista che a Firenze conosciamo bene (ne ho parlato qui, ma immagino tutti conoscerete i suoi cartelli stradali!).
La formula della cena è sempre la medesima: il Picchi che annuncia i piatti a gran voce, la gente che si avventa sul buffet, le porzioni ricche e abbondanti. In cucina continuano a sfornare, tagliare, sporzionare, impiattare…
Rispetto ad altre volte ho notato una certa differenza nel comportamento della clientela: sarà che erano addetti ai lavori, sarà che il cibo era veramente abbondante, ma questa volta non ho dovuto ammazzare qualcuno, per avere la mia porzione di patate arrosto o trippa alla fiorentina.
E anche il padrone di casa era insolitamente gentile e disponibile. Qualche maligno mi ha suggerito perché metà platea era composta da giornalisti eno-gastronomici. Non lo so, quel che so è che mi sono resa conto di non aver praticamente mai parlato di Fabio Picchi in 8 anni di blog. E’ un personaggio ingombrante: che attira su di sé grandi lodi, ma anche grandi antipatie.
Io non ci ho avuto mai a che fare a tu per tu, non ho aneddoti personali, né ho avuto modo di parlarci a 4 occhi, e sono convinta non sappia neppure dell’esistenza del mio blog. C’è da dire che sono stata poche volte nel suo triangolo d’oro: una volta al Cibreo, qualche volta al bar, mai al Cibreino, poche volte al Teatro del Sale. Proprio qui, anni fa, un cameriere mi fece una partaccia perché volevo fare le foto ai piatti! Per questo non pubblicai mai la recensione. Non so se abbia cambiato politica, oppure siccome era un evento privato, era concesso far foto, io ne ho aprofittato!
Come idea, quella del Teatro del Sale, è carina, ma le ultime volte che c’ero stata, avevo dovuto letteralmente sgomitare con alcune signore, per avvicinarmi al buffet, poi correre a spostare le sedie per vedere lo spettacolo, insomma una faticaccia. Ok che si mangia tanto, ok che costa poco, ma a me piace anche rilassarmi quando vado a cena fuori con qualcuno.
Tornando alla serata di Ruffino, dopo aver mangiato in abbondanza, c’è stata la presentazione di questa nuova bottiglia, in edizione limitata. Clet ha spiegato che l’ispirazione gli è venuta da Janine, la sua assistente personale, e in effetti se guardate la foto, capite il perché.
E’ stata una serata insolita, come girare a Ferragosto per i viali di Firenze: rilassante, tranquilla, con i tempi giusti. Un mio commensale mi ha detto “prova a venire al brunch, vedrai un altro mondo!”. Chissà.