3 Febbraio 2024 • 3 commenti

Taste: i miei assaggi

Eventi

Terminato il Taste è ora di raccontare com’è andata. A livello numerico bene. Oltre 8.250 operatori del settore intervenuti, da più di 50 paesi, buyer in crescita a doppia cifra con l’estero a +25% (le performance migliori sono quelle di Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Giappone e Corea del Sud). In totale in Fortezza oltre 11.000 visitatori in 3 giorni.

Io ho passato  più di 4 ore a girare fra i 660 stand per assaggiare, parlare con le persone, conoscere le loro storie. Storie fatte di passione e fatica. Piccole aziende familiari che portano avanti da generazioni l’arte di lavorare il formaggio, la carne, le verdure, il pesce… e spesso si scontrano con la logica delle normative UE, pensate più per i grandi gruppi che per le piccole realtà artigianali. Prodotti che raramente si trovano sugli scaffali della grande distribuzione. Ma che oggi possono essere acquistati direttamente dai produttori, oppure in quelle poche botteghe di qualità.

E’ stato bello constatare che la ricchezza enogastronomica italiana, così diversa da regione a regione, è ancora viva. E non siamo ancora tutti uguali.

Ecco chi mi è rimasto nel cuore:

Gorgonzola Tosi – una piccola produzione: 200 forme al giorno (se consideriamo le 3.500 dei caseifici industriali). Buono sia il gorgonzola “base” che quello piccante, anche in versione con il mascarpone. Divino quello col tartufo. Tutto fatto a mano.

Riso Tenuta di Castello – il vero Carnaroli al 100%. Controllo sulla filiera, lavorazione a pietra, indice glicemico più basso, sostenibilità per un’azienda storica che esiste dal 1833.

Bee my Ghee – un prodotto che ho imparato ad apprezzare negli ultimi tempi grazie alle sue 1000 proprietà benefiche. Ora scopro che esiste una realtà italiana che lo produce bio.

I contadini – nascono dai pomodori e dalle conserve, oggi sono alla terza generazione propongono salse, patè, verdure sottolio e sottaceto, tutto con il totale controllo della filiera. Un pomodoro che sa di pomodoro. E il miglior cappero d’Italia (secondo il Gambero Rosso). Dalla Puglia con amore.

Aromy – partendo dall’essicazione a basse temperature, lavorando esclusivamente materie prime italiane, e con un’attenzione al packaging sostenibile, oggi producono brodo e tisane di verdure in filtro, comode da usare e sane. Oltre a prodotti vegetali versatili per cucinare, tutti essicati: asparago, zucca, radicchio…

Il Fiorino – formaggi che rispettano la propria terra (la Maremma) prodotti da un caseificio a gestione familiare dal 1957.

Capriz – formaggi artigianali dall’Alto Adige che partono da un’accurata selezione del pascolo. I loro formaggi di capra sono al 100% da masi di montagna dell’Alto Adige.

Alici di Menaica – il padre pescatore, la moglie e la figlia in azienda. Una piccola azienda a conduzione familiare specializzata in alici sotto sale, marinate o sughi a base di pesce. Pesca sostenibile, pescato locale.

Azienda Agricola Messina – ottime arance rosse ma anche fave fritte e marmellate di agrumi che profumano di Sicilia.



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alessandra
alessandra
10 anni fa

Mi sarebbe piaciuto anche avere un’idea sui costi del fuoriditaste!

alessandra
alessandra
10 anni fa

Mi sarebbe anche piciuto avere un ‘idea dei costi del FUORI DI TASTE