13 Agosto 2021 • Nessun commento

A Fugnano la Toscana incontra la Sicilia

Vino e degustazioni

La Fattoria di Fugnano si trova a San Gimignano ed è un luogo incantevole dove ho avuto il piacere di fare una degustazione di Vernaccia.

vernaccia san gimignano

La proprietaria

La proprietaria è Laura dell’Aira, il cui nonno siciliano, il Commendatore Andrea Pensabene, acquistò questo piccolo borgo in stato di semi abbandono, per trasformarlo in un’azienda vinicola. Alla morte del nonno, la giovane Laura, appena 23enne, decise di abbandonare gli studi in legge e dedicarsi anima e corpo a questa terra.

Laura dell'Aira

Oggi l’azienda è una realtà vitivinicola di tutto rispetto, e Laura è una grande donna che ha saputo unire i valori, e i sapori, delle due regioni del suo cuore, Sicilia e Toscana, per trasformare Fugnano in un angolo di paradiso.

Il borgo di Fugnano

Fugnano ha origini che risalgono quantomeno al 1254 – ci sono notizie nel contado di San Gimignano di venditori di legna provenienti da questo borgo – e sicuramente aveva una piccola comunità vivace, che si radunava intorno alla piccola Chiesa di San Bartolomeo (ancora esistente e ri-consacrata!).

Borgo di Fugnano

Il piccolo borgo rimase spopolato una prima volta nel 1348 a causa della Peste, per vedere una seconda vita dopo circa un secolo, fino al 1745 in cui contava una discreta prosperità. L’abbandono definitivo ci fu con la Seconda Guerra Mondiale e dobbiamo aspettare il dopoguerra per l’acquisto appunto del Commendatore Pensabene e successivo restauro.

L’azienda vitinicola

L’azienda si trova a poca distanza da San Gimignano, ben visibile dalla fattoria (circa 350 m.s.l.m), in posizione sud-est, fra il Poggio del Comune e la Frazione di Bombereto. Dispone di un territorio di 24 ettari vitati, caratterizzati da sabbie gialle di tufo e argilla, con una buona componente ferrosa.

fattoria di fugnano

Siamo nel regno della Vernaccia, vino bianco che si produce soltanto a San Gimignano. Tuttavia ci sono anche altre vitigni: Sangiovese, Colorino, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

Laura è molto sensibile alla questione ambientale e alla sostenibilità: pur svolgendo un’agricoltura di tipo convenzionale, cerca di ridurre gli impatti ambientali, aderendo al progetto Carbon Free della Provincia di Siena (abbattimento emissioni gas serra).

L’agriturismo

Fugnano è anche ospitalità. Non ho avuto occasione di dormirci, ma so che c’è una parte dedicata all’agriturismo con appartamenti e piscina.

La degustazione

Ho partecipato a una degustazione di Vernaccia rivolta alla stampa. Abbiamo assaggiato Donna Gina 2018, un vino “dritto” che rappresenta bene il territorio di San Gimignano, con il suo color giallo paglierino.

donna gina vernaccia

Le uve sono selezionate in vigna con una cernita manuale, che poi vengono sottoposte a criomacerazione per 48 ore. Successivamente avviena una pressatura soffice e il mosto viene illimpidito tramite chiarifica statica a freddo.

vernaccia san gimignano

Terminata la quale si procede con la fermentazione con lieviti indigeni. L’affinamento sulle fecce è in acciaio (il legno snaturerebbe la Vernaccia!).

Al naso regala una complessità aromatica interessante presentando note fresche di timo e ginepro. In bocca riempe il palato in modo incisivo.

A seguire abbiamo assaggiato Donna Gina 2016, Sangiovese 100%.

sangiovese fugnano

Il tannino punge, si sente, ma non è invadente.

Anche in questo caso la vinificazione avviene soltanto con lieviti presenti naturalmente sulle uve. Questo vino viene fatto affinare in botti di rovere di Slavonia per 24 mesi e poi contenitori di cemento per 2 mesi.

Il terzo vino assaggiato, quasi un esperimento: Donna Gina Toscana IGT 2918, un Colorino in purezza. Raro da trovare (di solito è richiesto per i blend). L’ho trovato fresco e bevibile.

La cena siciliana

A conclusione della degustazione ci è stata offerta una cena a cura di Bartalo Favaloro, per far “incontrare” Sicilia e Toscana.

Bartolo Favaloro

Il menù prevedeva piatti “fusion” fra le due regioni. Posso dire che raramente ho mangiato così bene e infatti mi sono presa il contatto dello chef, che mesi dopo ho invitato a cucinare a casa mia (fa il private chef a domicilio).

Abbiamo cominciato con un cappuccino di patate con seppie e il suo nero, per poi proseguire con il Maccu di fave di Lipari con gamberi, aglio, olio e peperoncino. Un piatto siciliano che non conoscevo e che mi ha molto entusiasmato. Poi è stata la volta dei maccheroni al ferretto con sarde, finocchietto fresco al latte di pinoli e pane atturrato, e del risotto Vialone nano con frutti di mare del Golfo di Baratti e corallo di gambero rosso. Come secondo piatto gli involtini di pesce spada al salmoriglio e caponata di melanzane alla siciliana. Per finire una cassatina di ricotta al pistacchio di Bronte.

Ovviamente il tutto accompagnato dai vari vini della Fattoria di Fugnano. E con un allestimento meraviglioso, degno di una scena de Il Gattopardo!

Qui il sito: https://www.fattoriadifugnano.com/it/?r=1

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