22 Settembre 2013 • 9 commenti
Il Boschetto
Parchi e giardiniSabato mattina ho fissato con un’amica, anche lei blogger, per fare una passeggiata in mezzo al verde, e godere appieno della bella giornata settembrina. Dove siamo andate? al Boschetto, il parco che occupa parte della collina di Monte Oliveto (Bellosguardo). Lei ci andava da bambina a pattinare (fanno ancora oggi i corsi di pattinaggio), io invece l’ho sempre visto “a pezzi”, ovvero o dalla parte di Soffiano, o dalla parte della Limonaia di Villa Strozzi, con accesso da via Pisana. Ma alla fine non lo conoscevo molto bene.
Ho scoperto che negli anni ci sono stati vari interventi di restauro, in parte finanziati da Gucci (progetto Il Bosco Cantastorie), in parte dalla palestra Klab. Vediamo quali sono alcune delle date importanti di questa area verde, molte di queste le ho scoperte grazie all’Anello di Luisa.
Nel XVI Giovan Batista Strozzi crea il Parco del Boschetto. Oggi della proprietà Strozzi rimane ben poco, ad eccezione del nome della Villa e dello stemma visibile qua e là.
Nel 1855 Giuseppe Poggi ridisegna il Parco di Villa Strozzi.
Nel 1972 il parco viene acquistato dal Comune di Firenze (nel 69 aveva rischiato di essere distrutto per lasciare spazio a interventi di lottizzazione).
Nel 1975 il parco viene aperto al pubblico.
Nel 2008 ci furono interventi di restauro nella Limonaia e nella Ghiacciaia a cura del Quartiere 4.
Noi siamo entrate dal basso, ovvero da via di Soffiano, dove c’è il circolino (ballano ogni domenica sera!), il bar, i centri per i ragazzi (con i laboratori natalizi), la scuola di Boogie ogni lunedi sera, ecc.
Da lì si sale lungo un bel viale alberato che è costeggiato da simpatici giochi in legno per bambini. Un trenino, un aeroplano, un totem, una lumaca.. Veniva voglia di salirci pure a me!
Dopo i giochi, si sale per il viale alberato pieno di alberi uno più bello dell’altro. Mi piacerebbe poterli riconoscere. Per fortuna lungo il Parco si trovano alcuni cartelloni, che mostrano i diversi itinerari nel parco, anche naturalistici, con gli animali e le piante che lo popolano.
In alcuni punti ci sono anche i cartelloni del progetto di Gucci: il Bosco Cantastorie, con gli itinerari per i bambini.
Seguendoli, abbiamo scoperto cose inedite come la scala egizia, a tenaglia, realizzata con ciottoli di fiume, con la statua egiziana quasi nascosta al suo interno. Ai piedi della statua (che versa davvero in cattive condizioni) c’è una lapide di metallo con alcune date importanti relative alla scoperta di reperti egiziani e loro traporto a Firenze: l’obelisco nel giardino di Boboli, la creazione del Museo Egizio, ecc.
Dalla scala egiziana siamo ritornate verso l’osservatorio, dal quale – ahimè – oggi si osserva ben poco, se si esclude il Palazzo di Giustizia. Probabilmente quando è stato costruito, gli alberi non erano così alti. Peccato che qualche vandalo l’abbia deturpato con scritte stupide qualche anno fa.
Siamo passate anche sotto il ponte a strisce con le differenti scale di misura, da quella metrica decimale a quelle storiche (il braccio fiorentino o la “Canna di Calimala”, adoperata per il commercio delle stoffe nella Firenze trecentesca).
Qua e là troverete gli indizi del percorso storico di Luisa Strozzi, con i pallini rossi e la scarpina di Luisa! Bisogna avere l’occhio fino, perchè a volte gli indizi sono nascosti dalle foglie.
Ad un certo punto siamo arrivate alla Villa Strozzi, ex Polimoda, e le scuderie. Cavoli gli studenti stavano davvero in un bel posto! non che Villa Favard sia da meno (fra l’altro dal 1 ottobre comincerò a insegnare proprio al Polimoda).
Poco più avanti c’è il famoso spazio estivo, appena chiuso, con bar, la bella Limonaia, alle cui spalle si cela l’anfiteatro, protagonista di molti spettacoli estivi. Il progetto di trasformare la Limonaia in un centro polivalente (mostre, spettacoli, concerti) venne studiato da ben 7 archistar internazionali: Giovanni Michelucci, Ignazio Gardella, Carlo Scarpa, Alvar Aalto, Hans Hollein, Richard Meier e Alan Irvine.
Dall’anno dell’idea del Comune (1973) al progetto di Michelucci (1987) all’avvio dei lavori, che si discostarono dall’idea originaria, la Limonaia fu inaugurata solo il 6 luglio 1998. Alla fine Firenze si è riappropriata di uno spazio molto interessante, dove spesso si tengono mostre e piccoli eventi. Alle sue spalle, l’anfiteatro che, con i suoi scaloni rossi, fa proprio venire voglia di assistere a qualche spettacolo.
Un’altra cosa interessante è l’area attrezzata per i cani. In cima al parco, vicino all’ingresso dal lato di Monte Oliveto, c’è una bella area recintata, apposta per i cani. C’è anche il fontanello con l’acqua.
Nel complesso un bel parco, con panchine, spazi per passeggiare e rilassarsi. Andrebbe solo rivalorizzato un po’, magari con qualche evento itinerante. In ogni caso lo consiglio a chi non lo conosce.
Orari di apertura del Parco del Boschetto
Apertura: tutti i giorni alle ore 8
Chiusura: Gennaio, Novembre e Dicembre alle ore 17.00. Febbraio alle ore 17.30. Marzo e ottobre ore 18.00. Aprile ore 19.00. Settembre ore 19.30. Maggio, giugno, luglio, agosto ore 20.00.
Il luogo della mia infanzia, che bello!
🙂 una scoperta per me!
[…] Elena ha raccontato la nostra giornata esplorando il Boschetto sul suo blog: a questo link trovate tutto il suo […]
Io ricordo benissimo quando la villa era tutta recintata e quasi in disfacimento, a inizio anni ’70. Anche io sono stata tra quelli passati dal buco della rete per vedere almeno una volta l’interno!!
Vederla dal vivo, perché avevo già visto alcune immagini nel filmino del matrimonio dei miei. Perché evidentemente c’è stato un periodo in cui la villa veniva affittata per ricevimenti (i miei si erano sposati nel 1962 e mi dice mia mamma che il loro fu uno degli ultimi matrimoni che furono fatti là dentro).
Per quanto riguarda il parco chiuso, c’è un’inesattezza. Il parco è stato sempre aperto, anzi la prima parte del parco entrando da via Soffiano e fino al secondo “cancello”, almeno prima ora non so, apparteneva alla parrocchia di Monticelli.
Ad essere stata recintata e chiusa era solo la parte proprio intorno alla villa, ma si è sempre potuto entrare da via Soffiano ed uscire da via Pisana e viceversa.
Se lo sapevo venivo anch’io, per anni ci ho abitato di fronte, e anche ora non sono troppo lontana…
Ciao,
Lucy
Sai che anche una mia amica passava dal buco?
Eh, il “buco” nella rete (che poi chissà chi l’aveva fatto) era una tentazione troppo grande, e ai più piccoli dava proprio l’idea di fare qualcosa di proibito…
Lucy
[…] Il Boschetto – ioamofirenze.it […]
Il buco nella rete, come scordarlo?
E il tuffo involontario nella vasca piena di ninfee con il mio fidanzatino delle elementari, le arrampicate sui tronchi d’albero che abbiamo ben levigato, le corse per i prati, che bei tempi! Ogni tanto io ripercorro quelle strade e stradine, anche perchè abito a due passi.
He ! Il boschetto mi ricordo le incursioni primi anni 70 nella villa abbandonata poi i raduni con motorini e vespe al circolino c’era pure un piccolo benzinaio che ricordi …..