12 Novembre 2013 • Nessun commento
La Mostra del Tartufo bianco di San Miniato: le mie impressioni.
Sagre e mercatiniLo confesso, anche se abito a Firenze, ho sempre snobbato la Mostra del Tartufo di San Miniato. Ci avevo fatto un fugace salto qualche anno fa, con un fidanzato che abitava nei paraggi, ma non avevo visto praticamente niente della manifestazione. Con l’occasione di un mini blog tour, che io definirei più che altro un Food tour, ho potuto capirci qualcosa di più. Ecco quindi quello che mi è rimasto di questo evento, che durerà anche nelle prossime settimane (in genere ogni anno si tiene nei weekend di novembre).
Cominciamo dal prodotto: il tartufo bianco. Uno dei prodotti più cari che la terra può produrre, il tartufo esiste di tante varietà. Ma quello più pregiato, e quindi più caro, è quello noto con il nome di Tuber magnatum Pico, ovvero il tartufo bianco che nasce appunto nella stagione invernale (fine ottobre-novembre), in pochissimi luoghi al mondo. Molti conoscono quello di Alba, che da ben 80 anni organizza l’omonima mostra. San Miniato si è “svegliata” tardi e sono “solo” 40 anni che lo promuove e organizza eventi per conoscerlo. Poi ovviamente ci sono altre località, anche in Toscana, dove trovare e mangiare tartufi. Ma gli esperti affermano che quello di San Miniato non ha niente da invidiare al suo famoso collega piemontese. Molti albergatori giurano di vedere – dalle carte di identità – persone provenire da Alba, per fare scorte di tartufi anche da queste parti. Soprattutto negli anni in cui se ne trovano pochi a giro e i prezzi volano alle stelle.
A proposito: quanto costa un tartufo bianco? il prezzo è variabile, ma diciamo che si va dai 170 € ai 250 € ogni 100 grammi. Ma quest’anno è un anno buono e ce ne sono tanti. L’anno scorso i prezzi volavano fino a 400 € per un etto!
La sua morte è sopra l’uovo di quaglia, ma è favoloso anche su un semplice tagliolino. Tuttavia – ironia della sorte – in questo weekend appena passato l’ho mangiato in tanti modi, tranne quelli appena descritti! Mi raccomando, se lo comprate va consumato entro 48 ore. Se volete conservarlo, fatevi consigliare come tenerlo. Per esempio se lo volete fare con le uova, tenetelo al chiuso in una scatolina, anche stile tupperware ma di vetro, a contatto con le uova. Pare che sia un “trucco” per un piatto speciale.
La Mostra del Tartufo Bianco di S. Miniato
Torniamo alla mostra. Considerate che dal sabato pomeriggio e per tutta la domenica l’accesso con le auto al centro storico è proibito. Potete lasciare le auto ai parcheggi sotto e prendere la navetta, con le classiche scene da assalto alla carovana. Una volta in centro, vedrete che si svolge tutto in poche piazze. Una miriade di stand vendono in realtà prodotti gastronomici di tutta Italia. Molti stand sono toscani e propongono formaggi, salsicce, creme, mieli ecc. tutto al tartufo. Pensate a un ingrediente e lo troverete abbinato al tartufo!
Ci sono anche stand con presentazioni di libri e show cooking. A dire il vero ce n’era uno anche sabato quando siamo passati noi, ma c’era troppa gente e non si riusciva neppure ad avvicinarsi! Così ne abbiamo approfittato per girare fra gli stand assaggiando lardo di Colonnata al tartufo, gorgonzola al tartufo, biscottini… e molto altro.
Poi, salendo verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio c’è la parte dove potete trovare i migliori tartufai e comprare – se volete – il vostro amato tartufo bianco. Con tanto di bilancina alla mano, potrete contrattare e scegliere il pezzo che preferite. Tutto è all’aperto, sotto tendoni di plastica, perciò sperate che non faccia freddo e non venga giù il diluvio universale. Noi sabato siamo stati fortunati. Una nostra amica blogger ne ha approfittato per acquistarne alcuni piccoli da Savitar.Da un lato ci sono anche gli stand dei vignaioli, ovvero produttori locali di vino. Acquistando un calice a 8 € (o portandovelo da casa!), potete degustare quello che volete. Alcuni nomi sono interessanti.
Oltre agli stand, praticamente ogni ristorante di San Miniato e ogni bar, gastronomia, enoteca e trattoria, propone menù a base di tartufo. Se volete togliervi la voglia, prenotate in anticipo e rilassatevi.
2 Ristoranti per mangiare il tartufo a S. Miniato
Noi siamo stati in 2 posti, entrambi ottimi. Se siete preoccupati dei prezzi, sappiate che da qualche tempo c’è una sorte di disciplinare che prevede un prezzo imposto per i tagliolini al tartufo – mi pare 22 € – a fronte di una precisa quantità di grammi di tartufo grattati sopra. Pare che qualche ristoratore se ne approfittasse un po’ troppo, così è nato il borsino del tagliolino al tartufo!
I due ristoranti che ho provato, e per questo vi consiglio, sono entrambi lievemente fuori dal centro, perciò facilmente raggiungibili in auto.
Ristorante Il Convio
Un casale in mezzo alla campagna, che propone piatti classici ma con quel tocco in più. Ho mangiato una favolosa zuppa di zucca con uovo, formaggio e tartufo, poi una sorta di melanzana al forno con fonduta di formaggi e tartufo, un raviolo di ricotta e arancia, con sugo di stracotto di cinghiale e tante altre cose.
Come vini ci hanno fatto bere ottimi vini locali, come lo Chardonnay dell’azienda Usiglian del Vescovo e il Colorino in purezza (Colorino al 100%) dell’azienda Agrisole. Molto caldo e accogliente come ambiente, ci sono sia tavoli per coppiette che per gruppi numerosi (noi eravamo in 15). Arredamento rustico, con qualche tocco frou (i lampadari in ferro battuto a forma di fiore, i portatovagliolo in cotto…).
Il Convio
Via San Maiano, 2, San Miniato Pisa
0571 408113
http://www.ristoranteilconvio.com/
Papaveri e papere (noto anche come Papaveri e Paolo)
Altro casolare toscano in mezzo alla campagna, non lontano dal precedente, di proprietà di Paolo Fiaschi, fra gli ex fondatori dell’altrettanto celeberrimo ristorante Pepe Nero. Dal pochi anni ha aperto questo nuovo spazio molto “cozy”, con una bella atmosfera e un forte studio su colori, loghi, oggetti di design (provate a fare un salto nel bagno delle donne per capire cosa intendo).
In menù trovate i piatti classici della cucina toscana di terra e di mare, ma anche sperimentazioni e accostamenti più arditi. Noi per esempio abbiamo assaggiato un incredibile polpo arrostito su polpetta di ceci e patate, con tartufo e persino il baccalà con tartufo. Paolo è un personaggio con cui è piacevole fermarsi a parlare. Se gli chiedete il perché del nome del ristorante, ci sta che si commuova…
Papaveri e papere
Via Dalmazia, 159, 56028 San Miniato Pisa
0571 409422
http://www.papaveriepaolo.com/
Se poi venite da fuori o volete concedervi un weekend speciale, potete dormire all’ Hotel San Miniato. E’ in centro e ha il parcheggio. Comodo, eh? e se diluvia, dopo avere mangiato e bevuto, potete rilassarvi nell’avveneristica SPA.
Oltre al tartufo…
Se dopo un po’ che mangiate e bevete non ne potete più e volete vedere altro, ecco 4 cose da fare:
1) Vedere i 3 quadri del Cigoli, aka Lodovico Cardi, un pittore rinascimentale che ebbe la sfortuna di essere amico di Leonardo da Vinci e vivere negli anni di Michelangelo, motivo per cui le sue opere, pur bellissime, non sono così famose. In ogni caso, nel palazzo Grifoni, con ingresso gratuito, potete ammirare l’autoritratto, normalmente conservato al Corridoio Vasariano, la pala che sta al Conservatorio di Santa Chiara e un’altra opera di valore.
2) Vedere la Maschera di Napoleone che da San Miniato passò per ben 2 volte. Non tutti sanno che il ramo italiano della famiglia era di queste parti e lui stesso ne incontrò un discendente.
3) Vedere il Museo della Piaggio a Pontedera: oltre alla Vespa, anche motociclette Gilera e tante chicche per appassionati delle 2 ruote.
4) Fare un salto, o ancor meglio una degustazione, da Amedei, cioccolatiere artigianale che ha vinto premi e riconoscimenti a livello mondiale.