25 Febbraio 2017 • Nessun commento

L’Ocabonda: nuovo ristorante

Ristoranti

Oggi voglio parlare di Oca Bonda, un nuovo ristorantino che ha aperto, non lontano da casa mia, a Pozzolatico, sulla strada per l’Impruneta.

In passato c’era un’altra attività, che avevo provato e forse neppure recensito, visto che non mi era piaciuta. Poi, verso fine novembre, passando in auto, ho visto che l’insegna era cambiata e mi sono ripromessa di provarlo. La settimana scorsa finalmente ho trovato il tempo di andarci. Sono contenta di averlo fatto perché ho trovato un piccolo tesoro.

L’ambiente è piccolo, con pochi tavoli, molto accogliente. I proprietari, che vengono dalla ristorazione, hanno scelto questo posto per concentrarsi su pochi clienti e coccolarli. I tavoli sui toni del celeste, le pareti di mattoni, i riferimenti alle oche in alcuni dettagli, e i tulipani nei vasi, rendono il tutto una via di mezzo fra un’osteria di campagna e un bistrò francese.

Qualche tocco vintage nel bancone all’ingresso o nella bella vetrinetta della nonna, riverniciata a festa, contribuiscono a farti sentire a casa, appena varcata la soglia.

Volendo si può fare anche la spesa: il pane, fatto da loro, la verdura, i pelati Pomilia, i latticini del Palagiaccio, la pasta Mancini…

Se invece si vuole fermarsi a pranzo o a cena, c’è la seconda saletta.

Il menù è corto, con la voglia di privilegiare il km zero. I piatti partono da classici italiani, ai quali però a volte sono aggiunti elementi di cucina orientale, grazie alle esperienze internazionali dello chef. Ecco quindi che un “semplice” fritto misto di pollo e coniglio, acquista interesse grazie alla leggerezza e croccantezza del pangrattato giapponese Panko usato per friggere.

Fra i punti di forza dello chef, ci sono i primi, alcuni dei quali rendono omaggio all’esperienza presso una trattoria a Roma, come la “carbonara come fossimo a Trastevere“.

Io ho assaggiato sia l’amatriciana “fatta a modo mio” (ovvero con cottura lunga) che il fusillo Mancini con cacio pepe e baccalà, portati in tavola con la padella di alluminio.

Fra gli antipasti mi ha sorpreso l’uovo 64 (ovvero cotto a quella temperatura) su crema di Pienza e crumble di rigatino.

Non male neppure lo sformatino di cipolle di Certaldo e lardo di colonnata.

I dolci sono fatti in casa. Mi è piaciuta la presenza in carta di un paio di tè/tisane per chi non vuole il caffè a fine pasto, selezionati dalla Via del Tè, che ha la sede non lontano da qui. Bello il servizio della nonna, con versione mignon del loro tiramisù.

Viste le dimensioni ridotte lo trovo adatto a una cena di coppia o di pochi amici. In ogni caso se si va a cena in 15/20 persone, di fatto ve lo riservano tutto per voi.

ll nome Oca Bonda è legato a un aneddoto familiare molto simpatico della proprietaria Margherita; che da bambina pare venisse chiamata dalla nonna “oca bionda . Quando però la piccola si rese conto di che animale fosse l’anatra, rispose alla nonna “bonda sì, oca no!”.

Prezzi:

Gli antipasti vanno dagli 8 ai 12 €. I primi costano 12 € e i secondi 14-18 €.

Dove si trova:

Ocabonda si trova a Pozzolatico, sull’Imprunetana. Detto così sembra lontano, ma in realtà è piuttosto vicino al Galluzzo, a pochi minuti in macchina. C’è ampio parcheggio, di fianco alla chiesa.

Indirizzo:

Via Imprunetana per Pozzolatico 154
Tel 334 959 8419

Sono anche su Facebook: https://www.facebook.com/ocabonda/



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