21 Agosto 2012 • Nessun commento

Oliviero: il fascino della “Dolce Vita” e un servizio ineccepibile

Mangiare fuoriRistoranti

ristorante invernale con luci di candela

Questa estate mi sono concessa una cena da Oliviero, ristorante famoso a Firenze soprattutto negli anni ’60, quando tutti i vip di passaggio si fermavano qui (sul sito si legge anche Sofia Loren, Fellini, Liza Minelli...). Io c’ero stata una volta a pranzo, ma non ero mai andata a cena. Così, una sera ho deciso di concedermi una cena speciale: mi sono vestita elegante, con il tacco alto e via! Sfidando i temibili sanpietrini.

Si arriva al ristorante passando per uno dei vicoli del centro storico (via delle Terme), una di quelle stradine strette e lezzose che costituiscono il cuore della Firenze medievale. A pochi passi dal Ponte Vecchio, si superano gelaterie con cupoloni di gusti colorati e trattorie più o meno autentiche, dove si reclama la “best bistecca fiorentina“: l’occhio coglie scorci di tovaglie a quadrettini rossi, fiaschi impagliati e turisti paonazzi e allegri.
Poi arrivi davanti a Oliviero. Una porta che gira, come nei begli alberghi di una volta o nei grandi magazzini di lusso all’estero, separa nettamente l’esterno dal dentro. Fuori il caos, il rumore, il puzzo, la toscanità caricaturizzata. Dentro il silenzio, le luci soffuse, un bel pianoforte a coda, i camerieri in completo scuro. “Buonasera” “Benvenuti” “Mi vuol dare la giacca“… ormai non ci sono più abituata a queste cose!!

Ti siedi e ti portano il prosecco, che non è quello imbevibile del supermercato, ma qualche buon produttore di Valdobbiadene, i grissini fatti in casa e poi il menù. A lui con i prezzi, a lei senza (ah quanto tempo che non mi succedeva! il buffo era che quella sera lì pagavo io!).

Il cameriere è presente, gentile, attento, ma mai invadente. Su richiesta spiega i piatti, raccontando aneddoti che arricchiscono l’esperienza gustativa. Sa consigliare i piatti e i vini, si premura di accendere la candela al tavolo e di darci più spazio. Ci si dimenticano certe attenzioni, quando si frequentano ristoranti con camerieri improvvisati!

Veniamo al cibo. Il menù è diviso in due: cucina tradizionale e cucina contemporanea. Nella parte di sinistra i piatti tipici della cucina toscana, anche se con piccole rivisitazioni, nella parte di destra, un po’ più di creatività. Si trovano sia piatti di pesce, che di carne, qualcosa per i vegetariani. E si possono fare degustazioni.

Ho assaggiato una deliziosa zuppa di melanzane affumicate che mi fa ricordare i miei viaggi in Giordania e in Egitto, in genere servita con pezzetti di polpo (ma era finito e ci hanno messo le cappesante).
Dal menù contemporaneo ho provato come antipasto la tartare di tonno con spuma di avocado e chips di olive nere. Interessante.

Fra i primi ho provato i ravioli ripieni di pappa al pomodoro, con burrata e acciughe di Cantabrico. Incredibile che siano riusciti a stipare la pappa al pomodoro dentro i ravioli, ed erano buonissimi.

Come secondo ho ordinato il filetto di manzo in due cotture: alla senape con funghi porcini e arrotolato nel lardo e cotto nel brodo di tè rosso, accompagnato da un’insalata di carote, uva e noci. Quello con la senape mi è piaciuto molto, l’altro non riuscivo neppure a capire cosa fosse!

Alla fine ci hanno chiesto se volevamo provare i formaggi, e il carrello era davvero invitante (con tutti formaggi toscani, abbinati a composte e marmellate) ma ero piena.

dolce favoloso

Invece ho ceduto sul dolce, o meglio mi hanno fatto assaggiare una micro-porzione di tiramisù “Oliviero style”, ovvero servito come se fosse un cheesecake. Favoloso! Infine, insieme al caffè ci hanno portato in omaggio i cantuccini di Prato, fatti da loro.

La carta dei vini ha bottiglie importanti, con etichette dell’eccellenza toscana, e una selezione di bollicine. Ma sono riuscita a trovare un bianco sotto i 30 € che era davvero buono. Hanno pure la selezione delle acque (è presente anche la famosa acqua Voss del ghiacciaio norvegese).

Peccato sia aperto solo per cena (fino a tardi, anche dopoteatro).

Quanto si spende? in due abbiamo speso 99 €. Più che meritati. Capisco che non sia un ristorante per tutte le serate, forse lo lascerei per qualche occasione speciale. Ma io ci tornero’, la qualità e il servizio erano di gran livello. Un ristorante forse da riscoprire per i fiorentini?

Via delle Terme, 51-r Firenze
tel. 055-212421

Hanno il sito, ma non è aggiornato da tempo ed è pure in Flash (sob). Non hanno Facebook, nè Twitter.



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