24 Luglio 2016 • Nessun commento
Pelletteria Viviani
ShoppingTorno nuovamente a parlare di un’azienda artigiana fiorentina che fa parte dell’Osservatorio Mestieri dell’Arte (OmA). Stavolta voglio raccontarvi di una pelletteria, una delle poche ancora attive in centro a Firenze, a gestione familiare. Come saprete, la gran parte dei negozi in centro sono ormai vetrine, e spesso neppure di prodotti Made in Italy. E dire che la tradizione toscana della lavorazione delle pelli è rinomata in tutto il mondo!
Per fortuna in via Guelfa al numero 3, quasi all’incrocio con via Cavour, si trova una bottega che resiste alle crisi, alle mode e alla trasformazione dei nostri centri storici in enormi poli gastronomici. Sto parlando della Pelletteria Artigiana Viviani, aperta nel 1965 e ancora operativa da allora.
Ho avuto il piacere di fare una chiaccherata con i proprietari una mattinata di qualche tempo fa, e voglio raccontarvi qualcosa su di loro. Firenze ha bisogno di riscoprire le sue origini, e di raccontare realtà belle come questa; per assurdo a volte sono famose dall’altra parte del globo e sconosciute ai fiorentini.
La Storia
Tutto inizia negli anni ’20 quando Renato Viviani va a imparare il mestiere di artigiano pellettiere da Guccio Gucci in via del Parione. Dopo un po’ di esperienza decide di emigrare in Argentina, seguendo il padre scultore, nella vivace Buenos Aires.
Lì riesce a fare una certa fortuna e mette su famiglia: nel 1968 nasce la figlia Viviana. Dopo poco rientrano tutti in Italia, nella tanto amata Firenze, dove Renato, con la moglie Dalia, apre in via Guelfa la Pelletteria Artigiana Viviani, in un bel palazzo storico che ha ospitato nell’800 anche l’architetto Poggi (sì colui che ha creato il piazzale e i viali ai tempi di Firenze Capitale). L’azienda va avanti, e arriva fino al giorno d’oggi.
La Pelletteria Viviani oggi
Oggi in negozio trovate Viviana, una solare signora che ama il suo lavoro; si occupa di disegnare le borse, che vengono tutte realizzate a mano, con l’aiuto del marito Francesco.
Da una decina di anni è entrato a far parte del team familiare anche il figlio Leonardo, che all’attività in negozio alterna la sua altra grande passione: il teatro. E in effetti quando me lo sono ritrovata davanti l’ho riconosciuto, avendo segnalato più di un suo spettacolo su questo blog! Non mi meraviglia questa duplice componente, l’arte si esprime in tanti modi, che sia recitando su un palco o lavorando con le mani a una borsa.
Più di un negozio: un laboratorio
Provate a entrare nel negozio, oltrepassate il bancone e vi troverete nel laboratorio vero e proprio.
Al centro il banco di lavoro, dove regna un’allegra confusione, come ci si aspetta da un luogo del genere, fra forbici, pezzi di pelle grezza, metri da sarto, e strane macchine. Niente di troppo tecnologico! Si usano ancora gli stessi arnesi di un tempo, come la “spaccatrice” una sorta di pressa per “ridurre” lo spessore della pelle.
Alle pareti ci sono i cartamodelli di tutte le borse: in pratica ogni borsa è scomposta in tanti pezzi, sia esterni che interni, che vengono poi assemblati.
Prima di cominciare si fa un prototipo che se poi funziona, va a regime. Sono tanti i passaggi: dalla lavorazione della pelle, che arriva rigorosamente da Santa Croce sull’Arno e non da paesi strani, alla colorazione – un punto di forza della Pelletteria Viviani è il fatto di poter realizzare le borse in una grande varietà di colori – al taglio, la cucitura, la rifinitura, ecc.
E’ un lavoro che richiede tanto tempo e precisione, oltre che indubbiamente una certa passione.
Viviana mi ha mostrato vari tipi di borse raccontandomi aneddoti e gusti: alle francesi piace la borsa in un certo modo, alle orientali le borse piccole, le americane invece chiedono… insomma un mondo!
Ovviamente è un settore faticoso, non è un segreto che molte italiane sono più attente alle griffes che alla qualità della pelle. Se un tempo era normale spendere una certa cifra per un oggetto fatto a mano, con pellame di qualità, oggi si seguono più le mode o magari aziende che puntano sullo stile o vestono la tale celebrità, piuttosto che non sul materiale usato.
Per fortuna ci sono Paesi dove il Made in Italy è ancora molto richiesto: che si tratti della Cina, della Corea o degli Stati Uniti, che mandano addirittura gli studenti universitari per assistere a come viene realizzato un prodotto artigianale di qualità.
Sono stati anche fra i primi a credere a Internet: il loro primo sito è del 1999! Ora vendono online, e hanno clienti in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi asiatici. Qui trovate il sito: http://www.pelletteriaartigiana.com/