12 Gennaio 2014 • 1 commento
Pitti 85 bye bye… com’è andata?
EventiE alla fine, tutto il carrozzone di Pitti Uomo numero 85 se n’è andato, con i modelli bellissimi, i fashion blogger in cerca di notorietà e i furgoni a intasare viale Strozzi. Smontati gli stand, riposti i vestiti dentro delicatissime veline e copri-abiti, recuperati gli oggetti e gli arredi di scena, pronti via, per altre fiere (Milano) e riflettori.
Com’è andata? Qualcuno sussurra un’edizione sotto tono, forse perchè non c’erano fiumane di gente in via Tornabuoni o piazza Repubblica, ma potrei dire che forse le persone erano ben stipate in selezionatissime location, con body guard più cattivi di Mike Tyson dopo l’arresto. I numeri al contrario parlano di una crescita rispetto a gennaio 2013 (30.000 visitatori e un +4% anche sul mercato italiano).
Certo, il grosso del mondo della moda si attende per l’estate, con Pitti Uomo 86 (dal 17 al 20 giugno 2014), quando, pare, avremo 5 grandi sfilate – Ferragamo, Gucci, Scervino, Pucci e Cavalli – in 5 piazze del centro (Signoria, Santissima Annunziata, Via Tornabuoni, Uffizi e Forte Belvedere) e le temperature permetteranno di sfoggiare sandali e open toe senza rischiare una polmonite.
Le cose più scintillanti in centro, erano gli addobbi di Natale ancora accesi (ma non era troppo attaccata alle feste questa edizione?). Ci siamo dovuti accontentare di qualche vetrina, che omaggiava il tema di quest’anno: il Rock.
I giornali però si sono divertiti eccome, e con loro i social media. Seguire su Twitter e su Facebook i commenti di chi in qualche modo aveva a che fare con la manifestazione, è stato divertente. Uno dei post che secondo me ha più centrato il fenomeno di Pitti Uomo è quello di Marco Badiani, di The Florentine, che oltre a essere un bravo fotografo, ha sintetizzato molte delle mie stesse opinioni:
Dopo averlo letto mi sono guardata intorno, quanto è vero. Chissà perché sono tornate di moda le barbe. Con tutto quel bendiddio peccato coprirlo.
E il vestire? divisa d’ordinanza: pantaloni stretti, alti al polpaccio, stile “c’hai l’acqua alta in casa”, da portare con le scarpe stringate, magari bicolore. Ma questo solo per quanto riguarda le persone a giro per gli stand. Perché nei capi proposti in fiera, i pantaloni sono di molto classici! Eleganti, slim, sigaretta, ma di lunghezza giusta. In testa: o un cappellino stile baseball con mega visiera o un cappellaccio di lana stile Grande Puffo. Al collo mega sciarpone. E magari qualche tocco di blu elettrico, arancione o tartan. Per concludere un bel paio di occhiali tondi stile nerd che in paragone Arisa era una che passava inosservata. Altro accessorio fisso: sigaretta accesa (sob).
Comunque trovo che abbia ragione anche quel giornalista che ha scritto che a Pitti è concesso tutto, purché si finisca per essere notati, fotografati, fermati. Le donne non sono da meno, ce la mettono tutta per farsi notare. Ma di Chiara Ferragni ce n’è solo una.
Molto azzeccato anche l’articolo del Sole 24 ore che ironizza sugli uomini che si vestono da ciofani, strizzandosi dentro pantaloni slim e maglioncini under size. Grazie a Sabino per la segnalazione. Il giornalista dovrebbe fare l’analoga spietata analisi sulle signore 50enni che non accettano l’età e cercano di gareggiare con le 20enni in tacco 12 e plateau – ma non era passata la moda? – perdendo in partenza.
A livello mediatico i 2 grandi eventi – non me ne vogliano Alessandro Dell’Acqua e Barbara Casasola – sono stati la sfilata alla Leopolda di Diesel Black Gold, a cura del designer norvegese Andreas Melbostad, un vero parterre di vip…
…e la sfilata di Chiara Boni “Le Petite Robe“: omaggio alle donne di un tempo e alla femminilità anni ’50. A cominciare dalla musica (Judy Garland, Marilyn Monroe), passando poi alle linee, i colori, i fiocchi, le farfalle e i petali (la passerella era un tappeto di peonie!). Il tutto senza scordare la praticità: vestiti che “non si stirano e stanno in un trolley”. Se volete avere un’idea della bella sfilata, date un’occhiata all’account Twitter: https://twitter.com/LaPetiteRobeMi
La sfilata non l’ho vista (purtroppo), ma la Boni sì. E’ arrivata in total black, ad eccezione dei bianchi capelli ondulati, da Stefano Ricci il giorno successivo. Una donna elegante, di classe. Assediata dai curiosi.
Ah, beh certo, se volete c’è stata anche la presentazione delle T shirt di Emis Killa (ma chi diavolo è?).
E le feste? ecco qualche immagine: sono poche e fatte con l’ipad mini. Li corredo con qualche “scatto” verbale di immagini che mi tornano alle mente, se ci ripenso. Purtroppo ho perso “la festa degli olandesi” al Savoy, ovvero Datch Touch, e Tommy Hilfiger. E anche la presentazione della nuova strategia aziendale RIFLE a Villa Cora: dal vecchio brand nato a Barberino grazie ai fratelli Fratini alle nuove strategie di lancio dei negozi multi brand di fascia medio alta.
Ecco i party a cui sono stata:
Stefano Ricci
Location: via dei Pescioni. Eleganza. Champagne Ruinart. Risotto alla norma. Manichini con le teste d’aquila. Bei ritratti disegnati di René Gruau. (chissà se li vendono, me ne comprerei uno), Chiara Boni. Giani (anche qui?). Antiquariato. Colore marrone.
L’altro Uomo Party
Location: Il Salviatino. Salita con la navetta. Giochi di luce sulla facciata. Camminare nelle segrete del palazzo, ovvero il labirintico sotterraneo che dal giardino porta all’hotel. Il buffet freddo. La terrazza con vista. Il dj set. Atmosfera da disco. Colore blu.
La mega festa Peuterey
Location: Le Pagliere. Giochi di luce. Travolgente Saturnino. Gente che balla. Cocktail fatti ad arte da barman esperti e pazienti. Ottimo Moscow Mule. Un blogger da 73k follower. Colore rosso.
La sfilata dei gioielli G Fase
Location: Istituto d’arte Porta Romana. Bionde russe con gambe kilometriche. La nuova clutch Louis Vuitton. La grinta sexy di Kelly Joyce. Vivre la vie. Macarons Laduree. Champagne Mumm. Antognoni. Davide di Michelangelo. Colore verde.
Ecco i dati ufficiali: “Ancora un’edizione di successo, piena di energia, creatività e business per il salone italiano della moda internazionale. I compratori crescono a quasi 21mila presenze, +4 per i buyer dall’Italia e 30.000 visitatori in totale”.