20 Aprile 2015 • 9 commenti
Più prenoti, più guadagni: Quandoo
RistorantiVisto che anche voi, come me, siete delle belle forchette, oggi vi segnalo un sito che non solo permette di prenotare online il ristorante – comodo per chi vuole fissare il tavolo, in orario di ufficio – ma allo stesso tempo consente di guadagnare punti “fedeltà” da riconvertire in cene gratis.
Il sito si chiama Quandoo.it e magari lo avete già notato online. Come funziona? Appena ci si iscrive vengono regalati subito 400 punti. Poi ogni volta che si prenota un tavolo si guadagnano 100 punti, che vengono visualizzati entro 3 giorni dalla cena. Quando si raggiungono 1000 punti si ottiene un voucher da 10 euro da poter “spendere” dove si vuole. Ovviamente se arrivo a 5000 punti avro’ un voucher da 50 €, a 10.000 punti un voucher da 100 €. Poi bisogna usarli!
Il servizio è attivo in varie città d’Italia, fra le quali appunto Firenze; i punti si possono sommare fra città diverse, quindi potete usarlo anche a Roma, Milano o nelle altre città convenzionate. Ho visto nella lista che ci sono altre città toscane: Montecatini, Pistoia, Prato…
Per ora la lista di ristoranti presenti su Firenze non è ampissima, ma confido cresceranno. In ogni caso tanto vale provare, no? Per me già il fatto che posso prenotare il ristorante in tempo reale, tipo Booking online, è un gran passo avanti. Troppo spesso quando provi a mandare una mail a un ristoratore, non ricevi alcuna risposta. Qui non c’è bisogno di mail o attese, è un sistema di prenotazione in tempo reale: se è libero, dà la possibilità di prenotare. A quel punto il gioco è fatto.
Hanno anche un sistema di rating stile Tripadvisor per capire quanto è buono un ristorante.
Questo il sito: https://www.quandoo.it/
Per chi naviga in mobilità, hanno anche l’app per Iphone e Ipad.
Speriamo che il sistema di rating sia tipo Booking e non tipo Tripadvisor.
il problema non è l’idea del rating. il problema sono le community cioè le persone che scrivono. a londra funzionano tripadvisor, booking e quandoo. a firenze non ne funziona nemmeno uno. chi fa la differenza? la mentalità della gente.
per ogni commento di uno straniero che dice che il suo piatto era cattivo e il cibo navigava nell’olio ci sono 30 commenti di recensioni di persone da una sola review che dice il contrario più la risposta del ristoratore che insulta chi ha scritto una critica.
più che altro sono scettica su questa nuova funzionalità, spesso siamo troppo “all’antica”, usi una app per prenotare online ma il ristorante non è a conoscenza della tua prenotazione. all’estero si può prenotare sempre online ed aggiornano sempre il menu, così ti puoi fare un idea anche di cosa potresti mangiare e quanto andrai a spendere..
La prima volta che lo provero’ vi diro’ se effettivamente ha funzionato! 🙂
per Pat: già… ristoratori ed albergatori italiani darebbero alle fiamme Tripadvisor!!!
io comunque uso molto i siti di rating sia attivamente (lasciando recensioni) che passivamente (cercando info). e piano piano la gente capisce se le recensioni sono vere o no 😉
io ho smesso di scrivere recensioni da quando una utente si è beccata una denuncia. allora se posso scrivere solo le cose positive non scrivo. le critiche valgono o per tutti negative e positive o per nessuno. in più essere insultata da un ristoratore senza possibilità di replica non sta nè in cielo nè in terra. comunque, grazie per aver segnalato questa app che non consocevo. la userò ma non guarderò i rating di firenze.
Il problema delle recensioni è piuttosto attuale. Io che lavoro molto con gli hotel so quali sono i problemi da una parte e dall’altra (ad es le recensioni fake di concorrenti o agenzie pagate per gestire la reputazione).
So anche che la legge italiana non tutela il recensore, perché tu dovresti “dimostrare” di avere le conoscenze “tecniche” per valutare se un piatto è ben realizzato o no.
Del resto è per questo motivo che Tripadvisor ha deciso di non aprire sede legale in Italia… della serie valla a fare una causa di diritto internazionale!!!
io, dopo una brutta letteraccia da parte di uno studio legale qualche anno fa, ho trovato un giusto compromesso: se mi trovo bene ne parlo sul blog, se mi trovo un po’ male cerco di dire cosa mi è piaciuto e cosa no, con parole molto misurate. Se un posto è stato pessimo lo stronco su Tripadvisor dove sono più “tutelata”, oppure non ne parlo proprio. Già cosi gli faccio “un danno”.
lo dico qui visto che si sta chiacchierando tranquillamente. per parlare di cibo non serve essere chef. bisogna avere buon gusto. è inutile che ti vengano a dire che puoi parlarne solo se lavori nel settore. la cucina non è ingegneria nucleare. è cucina. se un pesce è andato a male e puzza non devo aver studiato alla scuola alberghiera. lo sento col mio naso. e la cosa particolare di firenze, che è una città che vive di turismo e ci sono bar e ristoranti in ogni angolo, è che nel miscuglio c’è gente brava e molta improvvisazione. ma tutti ti rispondono “siamo giovani, ci mettiamo passione, non puoi rovinare il mio lavoro”. c’è una cosa che si chiama mercato. se sei bravo vinci contro la concorrenza. altrimenti anche se dici che ci hai messo passione, ma inutilmente perché il rusultato è cattivo, pazienza. l’altro guaio di firenze è che un giorno uno si sveglia e dice “lì c’è la ribollita più buona di firenze” e tutti vanno a mangiare lì la ribollita anche se non è vero. a me capita con le pasticcerie. quelle che per i fiorentini sono le migliori per me no. io non so. tu che viaggi avrai visto che i cornetti di firenze sono ben diversi dai veri croissant o brioche che dir si voglia. la pasticceria buona è un’altra cosa.
stessa cosa dicasi per le pizzerie. sono stata ieri in una decantata pizzeria di firenze città e la pizza aveva tutta la base nera come quelle prese di mira dalla gabanelli. io credo che a firenze non si conoscano i buoni sapori. giudicare buona una pizza con base nera vuol dire non conoscere i buoni sapori. per questo non mi fido dei giudizi di critici e abitanti di firenze. abbiamo gusti diversi. ammesso che le recensioni siano sincere e non comprate o della concorrenza.