12 Marzo 2013 • 2 commenti
Taste 2013: quante cose buone!
EventiQuest’anno sono arrivata tardi a Taste, Salone del Gusto a causa di un convegno che mi ha tenuto fuori Firenze, fino a sabato in tarda notte. Volendo evitare la calca della domenica – pur senza passeggini – mi sono ridotta al lunedì mattina, per fare un giro a Taste 2013. Complice la presentazione del libro I 100 Ristoranti della EDT, ne ho approfittato per fare un giro fra gli stand.
A livello di allestimenti questa edizione l’ho trovata molto bella, con cartelli chiari e simpatici.
Come produttori ce n’erano proprio tanti, impossibile fermarsi a tutti. Non me ne vogliano se accenno solo ad alcuni che per un motivo o l’altro mi hanno colpito. Ma c’era davvero di tutto di più.
Il pasticcere creativo
Ho riconosciuto dall’anno scorso Lucca, l’eccentrico ragazzo di LEM (acronimo di Lucca, Erica, Marisa), una realtà in provincia di Padova, creata nel 1911, che propone biscotti, sfogliatine, frollini, savoiardi, sbrisolone, ma anche panettoni.
Materie prime sceltissime, come la farina macinata a pietra ricca di sali minerali, unite a un packaging davvero stiloso, rendono questi prodotti una vera chicca. E se assaggiate il suo panettone non ve lo scorderete.
L’angolo dell’eccellenza spagnola
Una novità di taste 2013 è stato l’angolo dedicato alla Spagna. Al centro Joselito, definito il miglior prosciutto al mondo, ai due lati il pesce, con due produttori che rappresentano il top della penisola iberica.
La folla in coda davanti al cortador per avere una fettina del pregiato prosciutto (protagonista di un favoloso evento Fuori di Taste, al Four Season domenica sera) non ha oscurato la bontà degli altri due stand. Per info: http://www.lenotegolose.it/
Per la prima volta a Taste le favolose acciunghe salate di San Filippo, che provengono dal Nord della Spagna (la Cantabria) dove già nel 1896 un Sanfilippo lavorava le acciughe sotto sale. Di fronte, lo stand con i prodotti Conservas de Cambados, ovvero tonno, sardine e calamari della Galizia, lavorati con tecniche artigianali.
La salumiera di Prato
Come non citare le simpatiche ragazze del Salumificio Mannori di Vergaio (la città di Benigni), Prato, che mi hanno acchiappato su Twitter. E’ strano trovare due donne dietro a uno stand di prosciutti e salumi… ma mi ha fatto davvero piacere! Ottima la finocchiona e il prosciutto, ma il loro cavallo di battaglia è la Mortadella di Prato, presidio Slow Food, che potete trovare anche al Four Season. La sua particolarità è nella speziatura: cannella, coriandolo, noce moscata, chiodi di garofano, sale & pepe e Alkermes. La prima fanciulla qui sopra è la salumiera (sembra quasi una violinista!), la seconda fanciulla è la geek, ovvero colei che sta dietro ai Social Networks.
La colomba dei carcerati
Altra menzione d’onore, guadagnatissima sul sapore: la colomba realizzata dal Carcere di Padova (dove assemblano anche le valigie Roncato, le bici, la ceramica e molto altro). Veramente ottima. Stavo quasi per fiondarmi allo store a comprarla.
La Pasticceria Giotto è famosa anche per il panettone, posizionato nella top 10 panettoni artigianali secondo il Gambero Rosso, e per la “Noce del Santo”.
La Pasta di Gragnano che segui su Google Maps
Non avrei quasi visto questo stand, situato all’ingresso (nel mio caso all’uscita) se non fosse stato per il fatto che Simone Bonini, alias mr. Carapina, sostava momentaneamente dietro il bancone. Nel vedermi passare, mi ha chiamata per un saluto e mi ha raccontato di questa bella azienda familiare, di lunga tradizione artigianale.
Ma che al tempo stesso è molto innovativa: dal loro sito è possibile seguire la lavorazione nei campi su Google Maps:
Il Total Tracking System (TTS) permette a tutti di conoscere, grazie anche a Google Maps, ciascuna delle fasi del processo di produzione della nostra pasta di Gragnano e di sapere quali sono i luoghi e le persone protagonisti di ogni momento produttivo, dalla semina del grano duro da parte del contadino al confezionamento della pasta da parte del pacchettista
Il riso che dipinge
Invece conoscevo già il riso Acquerello, altrettanto accurato e originale nel packaging (e direi nel materiale informativo). L’ho provato anche nell’evento Fuori di Taste all’Obikà (del quale parlerò in maniera separata).
Che dire di questo riso raffinato, che non si incolla e saporito? La famiglia Rondolino lo produce dal 1935 in una località il cui nome mi fa sorridere: Livorno Ferraris (in provincia di Vercelli). Io l’ho provato personalmente e insieme a Ecorì rappresenta un nome di riferimento per gli amanti del riso.
Il tè dei Medici
In mezzo a tutto quel mangiare, una sosta per bere una tazza di tè e scoprire che La via del Tè ha realizzato una nuova linea con 6 diverse miscele: Il mistero di Venere, Appuntamento sul Ponte Vecchio, Santa Maria del Fiore, la leggenda di Boboli, il Segreto dei Medici e il sogno di Michelangelo.
Ognuna di esse nasce da un riferimento storico, da un’idea, da un’associazione o da un ingrediente, come nel caso della Leggenda di Boboli, che nel profumo agrumato vuole richiamare la Bizzarrìa, un incrocio fra cedro e arancio che si coltiva nel famoso giardino.
La zia che amava la nipotina
Doveroso citare anche gli amici Pistocchi, che per lanciare la nuova Torta Elisa, figlia di Claudio Pistocchi, hanno realizzato un packaging a edizione limitata. E la zia è così affezionata che si è pure rasata i capelli col nome della nipotina!
Gli oggetti della cucina
Non ho tempo di parlare dei bellissimi stand di Taste Tools, ovvero tutto ciò che serve alla/in cucina: dal mio amato Mario Luca Giusti con uno scenosissimo nuovo allestimento, agli oggetti rosa di Cuore di Mamma, ai runner di Tablecloths, alle originali opere in legno di Pasquini Marino, alle raffinate stampe Bertozzi. Metto una piccola gallery per dare un’idea.
La mortadella di Prato è sempre un must 😉
Da gustare appena intiepidita …
Roba da urlo!
—Alex
Veramente buona!