3 Febbraio 2025 • 3 commenti
Taste 2025: ecco i miei assaggi
EventiTerminato il Taste è ora di raccontare com’è andata.
Pitti Taste 2025
La 18esima edizione di Taste ha visto 8.500 compratori italiani ed esteri (+19% sul 2024) e oltre 12.300 visitatori nei 3 giorni della manifestazione.
Ho visitato la fiera nella fascia oraria dedicata agli operatori e ho trovato persone interessate e diversi buyer internazionali. Bene. Nei numeri ufficiali leggo infatti che ci sono stati 8.483 buyers (di cui 892 esteri, +23.5% rispetto all’anno scorso) provenienti da 60 Paesi diversi.
Gli stand erano tanti – ben 770, con tante new entry! Riguardo agli assaggi ecco cosa mi ha colpito:
Alturis – azienda friulana con sede vicino a Cividale del Friuli. La conoscevo già (sono stata più volte anche a cena). Interessante la Ribolla Spumantizzata. Novità 2025: i glamping in azienda per abbinare soggiorni e visita in cantina. Da farci un weekend in primavera o autunno!
Naturius – il loro motto è “tutto come si faceva una volta“. Vengono dalla Sicilia, vicino all’Etna. Prima nasce l’azienda di famiglia “Verde Agricolo” e poi creano la linea Naturius per far arrivare i sapori siciliani ovunque. Vendono passate, sott’oli e molto altro. Ho assaggiato gli ottimi cardoncelli e il cavolo viola. Non hanno ecommerce, ma potete contattarli. Questa la mail: info@naturius.it
Fish Different – pesca sostenibile, olio EVO bio e selezione della materia prima sono le parole chiave di questa realtà calabrese che commercializza alici e alacce (filetti, patè, colatura, etc.). Un prodotto di altissimo livello.
Solo pesce del mediterraneo. Inoltre il pesce di FISH DIFFERENT è catturato con la “Lampara”, una tecnica tipica del Sud Italia, fatta con piccole imbarcazioni dotate di lampade che attirano i pesci, issati poi a bordo con una rete a circuizione galleggiante.
Molto bello il packaging: ho parlato col direttore marketing e gli ho fatto i complimenti per la parte visual. Non hanno ecommerce ma potete contattarli. Questa la mail: info@fishdifferent.it
PachinEat – un’azienda che parte dai prodotti siciliani, come i pomodori, per andare a creare proposte innovative, selezionando la materia prima e lavorandola, spesso a mano, senza aggiunta di conservanti, stabilizzanti e coloranti.
Ecco quindi i pomodori canditi, l’acqua di pomodoro, la polvere di pomodoro (ma anche di barbabietole, capperi, limoni…) e molte altre creazioni che possono essere usate in cucina, al ristorante o nella mixology.
Un’azienda familiare, con la nuova generazione (Andrea) molto gentile e accogliente.
Per info: www.pachineat.it
Stefania Calugi, tartufi dal 1908 – da Castelfiorentino un’azienda che vende tartufi freschi, oltre a prodotti al tartufo e verdure. Ne parlo anche qui.
La Sosta Specialty Coffee – Scoprire al Taste una torrefazione che si trova a 5 minuti da casa mia è il colmo!
Fa piacere vedere che nascono realtà come queste, attente alla selezione e produzione di caffè con controllo sulla filiera. Parlando con Simone Guidi, ho recepito entusiasmo e passione. Il suo mentore è stato Francesco Sanapo – il primo a parlare di caffè di qualità a Firenze, oggi diremmo Specialty Coffee – e l’asticella si alza sempre di più. Ho bevuto il suo caffè presso la Pasticceria Fancy di Firenze senza saperlo. Fanno anche coffee experience, dovrò proprio andarci!
Mi ha fatto piacere ritrovare anche quest’anno:
Riso Tenuta di Castello – il vero Carnaroli al 100%. Controllo sulla filiera, lavorazione a pietra, indice glicemico più basso, sostenibilità per un’azienda storica che esiste dal 1833.
Bee my Ghee – un prodotto dalle 1000 proprietà benefiche. Questa è una realtà italiana che lo produce bio.
Antica Macelleria Falorni – non ha bisogno di presentazioni… a Greve dal 1806! Qui in fiera ho riassaggiato la finocchiona.
Savini Tartufi – rivedere Cristiano è sempre un piacere. Partecipare all’intervista con in premio il Biscosso è stato divertente!
Pitti Taste 2024
Edizione 2024. Oltre 8.250 operatori del settore intervenuti, da più di 50 paesi, buyer in crescita a doppia cifra con l’estero a +25% (le performance migliori sono quelle di Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Austria, Giappone e Corea del Sud). In totale in Fortezza oltre 11.000 visitatori in 3 giorni.
Io ho passato più di 4 ore a girare fra i 660 stand per assaggiare, parlare con le persone, conoscere le loro storie. Storie fatte di passione e fatica. Piccole aziende familiari che portano avanti da generazioni l’arte di lavorare il formaggio, la carne, le verdure, il pesce… e spesso si scontrano con la logica delle normative UE, pensate più per i grandi gruppi che per le piccole realtà artigianali. Prodotti che raramente si trovano sugli scaffali della grande distribuzione. Ma che oggi possono essere acquistati direttamente dai produttori, oppure in quelle poche botteghe di qualità.
E’ stato bello constatare che la ricchezza enogastronomica italiana, così diversa da regione a regione, è ancora viva. E non siamo ancora tutti uguali.
Ecco chi mi è rimasto nel cuore:
Gorgonzola Tosi – una piccola produzione: 200 forme al giorno (se consideriamo le 3.500 dei caseifici industriali). Buono sia il gorgonzola “base” che quello piccante, anche in versione con il mascarpone. Divino quello col tartufo. Tutto fatto a mano.
Riso Tenuta di Castello – il vero Carnaroli al 100%. Controllo sulla filiera, lavorazione a pietra, indice glicemico più basso, sostenibilità per un’azienda storica che esiste dal 1833.
Bee my Ghee – un prodotto che ho imparato ad apprezzare negli ultimi tempi grazie alle sue 1000 proprietà benefiche. Ora scopro che esiste una realtà italiana che lo produce bio.
I contadini – nascono dai pomodori e dalle conserve, oggi sono alla terza generazione propongono salse, patè, verdure sottolio e sottaceto, tutto con il totale controllo della filiera. Un pomodoro che sa di pomodoro. E il miglior cappero d’Italia (secondo il Gambero Rosso). Dalla Puglia con amore.
Aromy – partendo dall’essicazione a basse temperature, lavorando esclusivamente materie prime italiane, e con un’attenzione al packaging sostenibile, oggi producono brodo e tisane di verdure in filtro, comode da usare e sane. Oltre a prodotti vegetali versatili per cucinare, tutti essicati: asparago, zucca, radicchio…
Questo il sito web (vendono online): www.shop.aromy.it
Il Fiorino – formaggi che rispettano la propria terra (la Maremma) prodotti da un caseificio a gestione familiare dal 1957.
Capriz – formaggi artigianali dall’Alto Adige che partono da un’accurata selezione del pascolo. I loro formaggi di capra sono al 100% da masi di montagna dell’Alto Adige.
Alici di Menaica – il padre pescatore, la moglie e la figlia in azienda. Una piccola azienda a conduzione familiare specializzata in alici sotto sale, marinate o sughi a base di pesce. Pesca sostenibile, pescato locale.
Azienda Agricola Messina – ottime arance rosse ma anche fave fritte e marmellate di agrumi che profumano di Sicilia.
Mi sarebbe piaciuto anche avere un’idea sui costi del fuoriditaste!
Purtroppo non li conosco neppure io 🙁 solo alcuni li hanno pubblicati. Molti poi sono a invito.
Mi sarebbe anche piciuto avere un ‘idea dei costi del FUORI DI TASTE