11 Marzo 2020 • 1 commento
Tre ristoranti per una cena speciale
RistorantiCi sono serate in cui cerchi qualcosa di diverso rispetto alla classica trattoria o pizzeria. Non necessariamente cucina gourmet o stellata, bensì un ristorante che abbia una bella atmosfera o si mangi piatti più elaborati. Il tutto però nella garanzia degli ingredienti, del servizio e soprattutto dell’esperienza che deve essere piacevole. Io li ho provati tutti e tre in serate piacevoli, non di coppia in senso stretto (c’erano altre persone con me e mio marito: o nostro figlio o alcuni amici). Sono stata bene in tutti e 3 e quindi anche se è passato del tempo sento di volerli consigliare, sperando non siano cambiati troppo!
Dove andare a cena per una serata importante?
Una cosa che ho capito da anni, grazie a chi mi contatta sul blog, è che spesso si va a cena fuori per festeggiare un momento speciale o per vivere una serata piacevole. Certo, ci sono volte che vai al ristorante perché capita, per motivi di lavoro, perché non hai voglia di cucinare, perchè è un abitudine del sabato sera o per stare con gli amici o la famiglia.
E poi ci sono quelle volte in cui andare a cena fuori è dovuto a un’occasione particolare, che possa essere un compleanno, un anniversario o un ritrovo fra amici che merita di essere celebrato.
Ho già parlato di ristoranti stellati per occasioni importanti (e che richiedono un certo budget), e di posti carini per uscite fra amiche; voglio qui riportare 3 ristoranti che ho scoperto negli ultimi mesi, che vedo particolarmente adatti a serate speciali. Due di questi sono nuovi nuovi.
Nugolo
Nugolo è un ristorantino delizioso in Sant’Ambrogio, aperto da poco (fine 2019), arredato come fosse un giardino – con tanto di serra – e gestito col cuore da una famiglia fiorentina. Il nome, che omaggia un tipo particolare di pomodoro – leggete un bel post qui – ci fa subito capire l’impronta della cucina.
Servizio attento, arredi curati, cucina non banale (tutto a vista), atmosfera cosmopolita, grazie anche alle esperienze internazionali dei due chef.
Le verdure dall’orto
Le verdure provengono dall’orto di Settignano (quando si dice km zero). Il pomodoro quando non è fresco, per via della stagione, viene proposto sottoforma di conserve e sughi.
Il menù offre una rivisitazione di piatti italiani e toscani, con grande attenzione agli ingredienti, più una strepitosa chitarra al sugo di pomodoro per i palati più tradizionali o per i bambini (mio figlio di 4 anni l’ha adorata).
Io ho assaggiato i cappelletti ripieni di pomodoro, fonduta di pecorino e nocciole. Un piatto molto ben realizzato, gustoso e per niente semplice.
Mio marito ha preso le tagliatelle con germano reale, fagiano e cavoli di bruxelles.
Il menù, corto per rispettare la stagionalità, è presentato in un bel foglio decorato ad acquerelli dalla mamma della proprietaria. Guardate che bello! (così vedete anche i prezzi).
Bella anche la carta dei vini. Hanno anche una selezione al calice.
Il cuore a Firenze, la mente in Europa
Dietro a questo ristorante c’è una grande visione da parte di Nerina Martinelli, la proprietaria, che viene da anni di esperienza come buyer a Londra nel settore food, e che ha deciso di creare un ristorante che si discosta da tutto ciò che c’è intorno, nel quartiere di Sant’Ambrogio.
Entri qui dentro e quasi pensi di essere in un bistrò di una capitale europea, forse a Berlino, a Londra o ancora a Parigi. Il calore italiano si fonde con un’architettura e un’impronta meno legate alla tradizione italiana. E sono riusciti a creare un connubio perfetto fra ambiente ricercato e capacità di rimanere ancorati alla persona.
Oltre alla qualità dei piatti, al servizio, etc. ho deciso di segnalarlo in questo articolo per l’atmosfera molto intima e raccolta che si respira. Non che le famiglie non possano venirci (io stessa c’ho portato mio figlio), ma credo che l’ideale sia per una cena in due per una serata romantica, oppure 2-3 coppie, grazie ai tavoli in legno con le panche che offrono una convivialità diversa.
Dove si trova: in via a pochi passi dal mercato di Sant’Ambrogio.
Nugolo
Via della Mattonaia, 27 R, 50121 Firenze FI
tel 055 094 4712
Lo trovate anche sui Social: https://www.instagram.com/ilnugolo/
Borderline
Conosco il proprietario di questo ristorante da anni: Gianluca “Bobo” Giordano che molti conoscono per la Trattoria da Tito (qui trovate la recensione che avevo scritto sul blog), e che ho scoperto essere anche uno scrittore (l’avete letto il suo libro “La Stanza n.27”?), lo ha inaugurato circa 5 anni fa. Ma solo di recente sono finalmente andata a provarlo.
L’occasione mi è stata fornita da una cena con tre travel influencer che avevo invitato a Firenze per BTO, l’evento del turismo online che si svolge ogni anno in città da più di 10 anni.
Per i più curiosi: il ragazzo giovane che vedete capotavola è un tik toker di grande successo! è la persona di sesso maschile più seguita in Europa nel settore travel. Invece le due ragazze sono due famose blogger: Anna Pernice, in rosso, è una delle più importanti travel blogger a livello italiano, mentre la ragazza accanto a lei, Georgette Jupe, molti la conosceranno per il suo blog Girl in Florence, ed è stata definita da Forbes l’influencer che parla di Firenze più di spicco a livello mondiale.
Tornando alla cena: cercavo un ristorante dove si mangiasse bene, ma che offrisse anche un’esperienza ai miei ospiti. E Borderline non ci ha deluso.
Un ambiente su due piani, con una parte dei tavoli in alto, quasi in piccionaia diremmo a Firenze, con una vista sulla sala che ricorda l’idea di un teatro. E una ampia sala al piano terra, per piccole comitive, famiglie o coppie.
Gli ingredienti sono di qualità. A cominciare da affettati e formaggi tutti selezionati sul territorio.
Il menù si divide fra antipasti di mare – bruschette di alici marinate con cipolla di tropea, moscardini in umido, tentacolo di polpo al vino bianco con crema di carota, gamberi al cognac e bocconcini di tonno rosso – e di terra: il segato di carciofi, la mortadella tartufata (favolosa), gli involtini di speck e i taglieri di formaggi, uno più buono dell’altro, tutti a km zero.
Anche i primi sono divisi fra mare e terra: io ho ordinato un piatto di ottime orecchiette di pasta fresca con acciughe, puntarelle e crema di cavolo nero.
Ho assaggiato anche la loro ribollita, davvero ben fatta. E una cruditè di gamberi degna dei migliori ristoranti di pesce.
Nei secondi di pesce da provare il baccalà in stile medievale con verza, pinoli e uvetta, o il trancio di spada con lardo di Colonnata.
Ovviamente sono forti sulle carni: tagliata, filetto, lombatina di vitella e la classica bistecca alla fiorentina, sono proposte con diverse combinazioni, per esempio con i carciofi.
Curioso il Tomahawk alla brace con patate al forno.
Il menù eccolo qua, così valutate anche i prezzi:
Si mangia bene, il servizio è attento, e l’ambiente piacevole.
Un altro punto di forza è che la cucina è aperta fino a mezzanotte, cosa non scontata a Firenze. Ideale per chi esce da teatro (siamo vicini al Teatro dell’Opera) e ha fame.
Chiedete il perché del nome e preparatevi ad accettare l’irriverenza toscana nella risposta! E riderne anche. Come del resto le magliette dei camerieri ci ricordano che la proprietà è la stessa di Tito….
Dove si trova: in Corso Italia, dove un tempo c’era il Comunale, a due passi da Porta a Prato / Cascine.
Borderline Firenze
Corso Italia, 35, 50123 Firenze FI
Tel 055 288771
Locanda Le tre rane
Cambiamo completamente genere, e anche zona. Siamo a Poggio a Casciano, circa 15-20 minuti da Firenze, dopo Grassina (poco prima di San Polo in Chianti).
Si tratta del nuovissimo ristorante interno all’azienda Ruffino. Aperto da pochi mesi (fine 2019), nel primo piano dell’azienda vinicola. Potrete concedervi una cena tranquilla all’insegna dell’amore per il vino.
Il menù omaggia la Toscana ed è studiato per essere accompagnato dalle etichette prodotte da Ruffino. Le materie prime provengono da piccoli produttori toscani e sono ovviamente di stagione. In cucina abbiamo un cuoco esperto che non ha bisogno di presentazioni: Stefano Frassineti, da anni presente sul territorio toscano (conoscete la locanda “Toscani da sempre” a Pontassieve?).
Cucina toscana con un po’ di fantasia
I piatti partono dalla cucina toscana, alla quale si aggiunge la voglia di sperimentare e un po’ di fantasia. Menù corti, che cambiano spesso, seguendo la stagione.
C’è anche un menù del giorno; quando sono andata io nel menù del giorno ho trovato lo sformatino di cavolo nero con salsa al lampredotto, la millefoglie di polenta di ceci, pecorino della fattoria di Lischeta e porri stufati, gli gnocchi di semolino alla fiorentina e lo spezzatino alla chiantigiana con polenta.
Io ho optato per il menù degustazione con vini abbinati. Un menù a più porzioni, con ogni piatto abbinato a uno dei vini dell’azienda Ruffino, ben raccontati dalla cameriera.
Buono il controfiletto di manzo in crosta toscana. Vi posto la foto loro ufficiale che è meglio della mia.
Sfiziosi i tortelli di patate e cappone. Anche in questo caso la loro foto è decisamente più bella della mia, ma vi assicuro che il sapore era buono.
Per mio figlio hanno cucinato espresso un primo di pasta al ragù, ma dovrei dire un ragù con un po’ di pasta! E come gli è piaciuta!!!
Gli spazi sono volutamente sobri, e al tempo stesso intimi e accoglienti, per creare un ambiente molto riservato e piacevole. La mia cena era sotto le feste di Natale e c’erano degli arredi a tema, ma il tutto con grande eleganza.
Qui il protagonista indiscusso è il vino, e la storia dell’azienda che viene raccontata con oggetti, foto, libri e altri oggetti che trovate sparsi qua e là.
Interessante anche la sala per le cene aziendali o meeting, con il grande tavolo “social” capace di far accomodare tutti insieme 16-18 ospiti. Immagino fosse gettonata anche per le cene natalizie fra colleghi.
Per i veri winelover, è possibile chiedere un giro nelle cantine prima della cena. Ricordo che Ruffino è un’azienda vinicola storica: producono vino dal 1877 e oggi la loro produzione vinicola comprende i grandi classici toscani, vini come Chianti Classico e Chianti, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano.
La Locanda Le Tre Rane: da Leonardo da Vinci in poi…
A proposito del nome, c’è una bella storia dietro.
Forse non tutti lo sanno ma nella seconda metà del Quattrocento il giovane Leonardo da Vinci, che operava nella bottega del Verrocchio, convinto che la cucina potesse esprimere il bello e il buono, ed elevare il gusto dello stare insieme, ebbe l’idea di aprire una Locanda con l’amico di sempre, Sandro Botticelli, sul Ponte Vecchio a Firenze, chiamandola appunto Le Tre Rane.
Un posto dove non venivano servite piatti giganteschi, senza forma o colore, bensì porzioni sobrie ed elegantemente servite. Mai più un tavolo senza tovaglia e tovaglioli. E le verdure per la prima volta portate in un menù. A “Le Tre Rane” si gusta e non ci si abbuffa, si degusta e non ci si ubriaca, si conversa abilmente e non ci si accoltella (!).
Il tempo di deludere e indispettire il pubblico fiorentino, scettico e restio alle novità, che il nostro fu costretto ben presto a chiudere. Fantastico, anche nella ristorazione fu un uomo all’avanguardia!!! E anche allora Firenze si rivelò una piazza ostile…
Comunque la storia è piaciuta a Ruffino che ha deciso di omaggiare Leonardo chiamando così il nuovo ristorante.
Sito web: https://www.ruffino.com/it/
tel: 378.3050220
mail: letrerane@ruffino.it
Su Facebook: https://www.facebook.com/pg/LeTreRaneRuffino
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