24 Settembre 2012 • Nessun commento

Winetown giorno #2 zona C

Vino e degustazioni

Dopo la prima giornata di Winetown, sono tornata anche il sabato, per esplorare altre zone e altri vini. Come per il primo giorno, anche in questo caso le degustazioni di vino erano accompagnate da spettacoli musicali o brevi performance teatrali. Cercherò di raccontare quelli che mi hanno emozionato, fra i tanti che ho assaggiato.

Dopo un breve passaggio in Palazzo Davanzati – che è sempre un bel vedere – ad assaggiare la Vernaccia di San Gimignano e ascoltare l’insolito concerto per “hang” (se vi state chiedendo che strumento sia, guardate la foto qui sotto), mi sono concentrata sulla zona “C”. Fra i produttori presenti a Palazzo Davanzati da segnalare la Buca di Montauto, una piccola azienda familiare, e Carato di Montenidoli, con la proprietaria ultra 70enne che manda avanti l’azienda.

Nella zona “C” sono partita da Palazzo Vecchio: la Sala d’Arme era occupata dal Consorzio Vino Chianti, il Consorzio Rufina, il Consorzio Chianti Colli Senesi e il Consorzio Chianti Colli Fiorentini. Di questi ultimi, un’azienda fra le tante: La Querce, che ho scoperto essere vicino casa mia (sull’Imprunetana per Tavarnuzze), presente con “La Torretta”, annata 2009, un Chianti Colli fiorentini (sangiovese 90%, merlot 5%, canaiolo 5%) di un bel colore rosso rubino, con riflessi violacei.

Dopodiché mi sono affacciata al Chiostro del Bargello. Una folla di appassionati ha potuto assistere a un concerto più unico che raro (e gratuito!): il Jazz Reserve Quintet, ovvero la reunion di alcune leggende del jazz, per la prima volta insieme a Firenze.

David Schnitter (sassofono), Francesco Maccianti (pianoforte), Raffaello Pareti (contrabbasso), Marvin Bugalu Smith (batteria) e Karl Potter (percussioni). Scatenati, nonostante l’età, hanno letteralmente mandato in delirio il pubblico.

Tutto questo mentre intorno a loro si potevano assaggiare i vini del Consorzio Vino Chianti Classico, i vini Mazzei, quelli di Rocca delle Macìe e Ruffino. Fantastico.

Proseguendo lungo via del Proconsolo, direzione piazza Duomo, c’erano due postazioni in due palazzi storici. All’interno di Palazzo Pazzi Quaratesi due aziende piuttosto note: Villa Calcinaia e Castello di Volpaia.

Pochi metri più avanti, nel Palazzo Nonfinito, dentro al quale non ero mai entrata, ho potuto assaggiare i vini bianchi di MaremmAlta: ottimo il Vermentino “Le Strisce” annata 2009 e così anche “La Lestra”, che prende il suo nome dalla “cuccia” dei cinghiali. Oltre ai vini, è stato piacevole incontrare Stefano Rizzi, un personaggio simpatico e dalla forte personalità, che manda avanti con passione la sua azienda di Gavorrano.

Mentre degustavo i suoi vini, nel cortile, una ballerina si alternava agli spettacoli della Compagnia dell’Atto Comico, che su un piccolo palco cantavano e recitavano. A un certo punto sono sicura di aver sentito le note di una taranta (avevo forse bevuto troppo?).

Su un altro lato del cortile un immenso labirinto di bottiglie costruito da Lizzy Sainsbury, come metafora dell’intricarsi della vita, incuriosiva i passanti.

Proseguendo ancora in via dell’Oriuolo ecco l’ultima parte di palazzi e vini nei due chiostri della Biblioteca delle Oblate e dell’ex Museo Firenze. In quest’ultimo erano protagonisti i vini biodinamici. Grazie a una coppia di sommelier (Anacleto e Sabrina) tanto simpatici, quanto competenti, ho potuto assaggiare alcune aziende toscane davvero interessanti.

Ricordo il “Trigono”, dell’azienda Agricola Ornina del Casentino. Una realtà giovane, piccola, che crede nel biodinamico e nel rispetto del ciclo naturale dei pianeti (anche le etichette e i nomi hanno nomi esotici). Un vino composto all’80% da sangiovese e il restante 20% canaiolo, ciliegiolo e pugnitello.

Altra azienda interessante, stavolta dalla lucchesia: la Tenuta Lenzini presente con 2 vini: “Insieme“, 100% alicante in purezza, e “Syrah”, Igt toscana 100% Syrah del 2009, vincitore del Syrah Du Monde, prestigioso concorso che si tiene in Francia.

Simpatica la carillon vivente Maria Liccardo che suonava, cantava e girava… dentro un baule!

Dopo tutti questi vini mi sono spostata in Palazzo Vecchio, nella Sala degli Elementi per le due degustazioni guidate. La prima organizzata da Bernardo Conticelli era sui Sauternes.

La seconda organizzata da Monica Meschini vedeva i 4 più grandi cioccolatieri europei riuniti, per presentare i loro capolavori. Una volta assaggiate le ganaches all’acqua di Damian Allsop o le praline con la frutta secca di Laurent Gerbaud non si può più neppure avvicinarsi ai cioccolatini industriali. E mangiare quelle delizie in una location del genere credo sia un’esperienza che non ha prezzo.

Alla fine è arrivata l’ora di cena e ormai satura di vino e cibo, me ne sono andata a casa (ovviamente non ho cenato!). Devo fare i miei complimenti all’organizzazione, quest’anno hanno superato loro stessi!



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